La Cina non si ferma e invade la Luna | Migliaia di aggeggi segreti per entrare a gamba tesa nella ricerca della nascita dell’universo

Astronauti sulla Luna (Depositphotos foto) -www.aerospacecue.it
Un colossale progetto cinese punta a trasformare la faccia nascosta della Luna in un enorme orecchio cosmico.
C’è un angolo dell’universo che l’uomo ha sempre guardato da lontano, senza mai riuscire ad ascoltarlo davvero. Un posto dove il rumore terrestre, quello di tv, internet, satelliti e tutte le diavolerie moderne, non riesce a mettere piede. Si tratta della faccia nascosta della Luna, un’area misteriosa che oggi potrebbe diventare il palco di una delle scommesse scientifiche più ambiziose del nostro tempo.
Non è una novità che l’universo ci tenga svegli la notte, con tutte le sue domande senza risposta. Ma mentre continuiamo a scrutare il cielo, ci accorgiamo che qualcosa ci sfugge. È come se ci fosse una parte della storia cosmica che non possiamo proprio sentire da quaggiù… colpa dell’atmosfera terrestre, che blocca segnali debolissimi venuti da chissà dove.
Da anni si parla di portare l’astronomia al di fuori del nostro pianeta. E no, non è solo fantascienza. Trovare nuovi modi per osservare il cielo – senza i soliti “disturbi” – è diventata una vera e propria corsa. E chi vince? Beh, è tutto da vedere. Ma una cosa è chiara: chi riesce a mettere occhi e orecchie fuori dalla Terra potrebbe riscrivere interi capitoli della fisica.
Ecco perché, tra stazioni orbitali, sonde robotiche e missioni lunari, la superficie del nostro satellite sembra improvvisamente così… preziosa. Non si tratta più solo di esplorare. È in gioco qualcosa di più grande: capire da dove veniamo, come è nato tutto. E magari, trovare risposte che nemmeno sapevamo di cercare.
Un’idea lunare che guarda all’inizio di tutto
A dare fuoco alle polveri è stata la Cina, con un piano che – se va in porto – potrebbe cambiare le regole del gioco. Secondo quanto scrive il South China Morning Post, il progetto prevede di piazzare 7.200 antenne sulla faccia nascosta della Luna. Sì, hai letto bene: settemiladuecento, tutte pensate per captare segnali radio ultra-lunghi che arrivano dalle cosiddette “età oscure cosmiche”, un’epoca che nessun telescopio terrestre riesce a vedere.
L’idea è venuta fuori dagli scienziati dell’Accademia cinese di tecnologia spaziale insieme a quelli dell’Osservatorio astronomico di Shanghai. L’impianto, almeno sulla carta, dovrebbe estendersi per circa 30 chilometri e avere un’area di raccolta di 0,1 km². La costruzione sarà fatta a tappe: si comincia con missioni robotiche (Chang’e 7 e 8) che testeranno le prime antenne. Poi toccherà agli astronauti montare la sezione centrale e, infine, si completerà tutto grazie alla futura – e ancora ipotetica – base lunare cinese.

Tra ostacoli tecnici e sfide geopolitiche
Certo, non sarà una passeggiata. Il terreno lunare è pieno di crepacci, pendii, sassi… trovare uno spazio “piatto” dove mettere tutta questa roba sarà un’impresa. Senza contare la necessità di robot avanzati, satelliti di comunicazione, infrastrutture logistiche da costruire praticamente da zero. Insomma, roba da far girare la testa.
Nel frattempo anche gli USA non stanno a guardare. La NASA ha in cantiere l’idea del Lunar Crater Radio Telescope, una mega parabola dentro un cratere lunare. Ma se i cinesi riuscissero a far partire per primi il loro osservatorio, sarebbe un colpo grosso. Non solo per la scienza, ma anche per la corsa – sempre più serrata – a dominare lo spazio.