Rivoluzione missioni spaziali | l’Italia all’avanguardia in questo progetto: razzi riutilizzabili come se fosse taxi

Razzi (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
L’Italia sarà protagonista in questo nuovo progetto spaziale che riguarda il riutilizzo di razzi andati ormai fuori uso.
L’umanità ha sempre guardato al cielo con meraviglia, sognando di esplorare le stelle e i pianeti lontani. Questo desiderio è diventato realtà grazie ai razzi spaziali, mezzi straordinari che ci hanno permesso di superare i confini della Terra e avventurarci nell’infinito universo.
Il concetto di razzo ha radici antiche: i primi rudimentali razzi furono sviluppati in Cina già nel XIII secolo come armi da guerra. Tuttavia, la vera rivoluzione arrivò nel XX secolo con gli studi di scienziati come Konstantin Tsiolkovsky, Robert Goddard e Wernher von Braun, che gettarono le basi per la missilistica moderna.
Un razzo funziona secondo il principio di azione e reazione, descritto dalla terza legge di Newton: espellendo gas ad alta velocità, il razzo genera una spinta che lo proietta nello spazio. I razzi spaziali moderni utilizzano propellenti chimici, come l’ossigeno liquido e l’idrogeno, per produrre la grande quantità di energia necessaria a superare la gravità terrestre.
Grazie ai razzi spaziali, l’uomo ha compiuto imprese straordinarie. Nel 1957, lo Sputnik 1 fu il primo satellite a essere lanciato in orbita, segnando l’inizio dell’era spaziale. Nel 1969, il razzo Saturn V portò gli astronauti dell’Apollo 11 sulla Luna, realizzando il sogno di mettere piede su un altro corpo celeste.
Il futuro dei razzi spaziali
Il futuro dei razzi spaziali è entusiasmante: si parla di viaggi su Marte, colonie lunari e persino esplorazioni interstellari. Nuove tecnologie, come i razzi a propulsione nucleare o a ioni, potrebbero permettere viaggi più veloci ed efficienti. Inoltre, aziende private e agenzie spaziali stanno lavorando per rendere l’esplorazione spaziale più accessibile, avvicinandoci sempre di più all’era del turismo spaziale.
I razzi spaziali rappresentano una delle più grandi conquiste dell’umanità. Grazie a essi, abbiamo esplorato lo spazio, scoperto nuovi mondi e ampliato le nostre conoscenze sull’universo. Il loro sviluppo continuerà a essere fondamentale per il progresso scientifico e tecnologico, aprendo nuove possibilità per il futuro dell’umanità tra le stelle.

L’Italia ricicla i razzi spaziali
Avio inizierà nel terzo trimestre del 2025 i test sul razzo riutilizzabile monostadio IFD1, parte del programma Space Transportation Systems (STS), finanziato con 181,6 milioni di euro dal PNRR. Questo test verificherà la riaccensione del motore methalox MR10 e tecnologie di recupero, in preparazione al dimostratore a due stadi IFD2, previsto per il 2026.
Le conoscenze acquisite con l’STS saranno utilizzate per lo sviluppo del razzo Vega Next, previsto per il 2032, e per il miglioramento del Vega C+ con una maggiore capacità di carico. Avio ha anche siglato un contratto con l’ESA da 350 milioni di euro per potenziare le infrastrutture di lancio e lo sviluppo di motori ad alte prestazioni.