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Qui potevi vivere in una astronave | Ora queste costruzioni sono state abbandonate: “È tutto in rovina”

Casa a forma di ufo

Casa a forma di ufo (Screenshot then.co.uk)-www.aerospacecue.it

Un’astronave che era una vera e propria isola abitativa molto accogliente. Adesso è stato tutto abbandonato ed è andato in rovina.

L’esplorazione spaziale è una delle sfide più affascinanti dell’umanità, ma per renderla davvero possibile è necessario affrontare un problema cruciale: l’abitabilità di un’astronave. Vivere nello spazio per lunghi periodi significa affrontare condizioni completamente diverse da quelle terrestri, dove ogni elemento della vita quotidiana deve essere ripensato per garantire la sopravvivenza e il benessere dell’equipaggio.

Un’astronave abitabile deve fornire tutto ciò che serve per la vita, a partire dall’aria respirabile. Nello spazio non esiste ossigeno, e non basta portarne con sé una scorta: è fondamentale un sistema capace di rigenerarlo costantemente, filtrando l’anidride carbonica prodotta dagli astronauti.

Lo stesso vale per l’acqua, che deve essere recuperata e purificata in un ciclo continuo per evitare sprechi. Anche il cibo rappresenta una sfida, perché le provviste occupano molto spazio e hanno una durata limitata. Per questo, gli scienziati stanno studiando la possibilità di coltivare piante direttamente a bordo.

Quest’idea che non solo garantirebbe una fonte di alimentazione fresca, ma aiuterebbe anche a mantenere un equilibrio nell’ambiente interno.Tuttavia, l’abitabilità di un’astronave non si riduce alla sola sopravvivenza fisica. Gli esseri umani hanno bisogno di uno spazio che sia anche confortevole, capace di garantire un equilibrio psicologico.

Effetti positivi e negativi per il corpo

L’assenza di gravità, ad esempio, può avere effetti negativi sul corpo, causando perdita di massa ossea e muscolare. Per questo, nelle missioni future si pensa a soluzioni come la gravità artificiale, magari ottenuta facendo ruotare alcune sezioni della nave.

Inoltre, lo spazio a bordo deve essere organizzato in modo da distinguere le aree di lavoro da quelle di riposo e di svago, per dare agli astronauti un senso di normalità e routine. Anche la gestione della luce è essenziale: senza un’alternanza naturale tra giorno e notte, è necessario regolare artificialmente l’illuminazione per evitare squilibri nel ciclo del sonno.

ufo village
ufo village (Screenshot then.co.uk)-www.aerospacecue.it

Abitare in un UFO

Il villaggio spaziale di Wanli, sulla costa settentrionale di Taiwan, è oggi un complesso abbandonato di strutture bizzarre e decadenti. Progettato come un parco vacanze, ospita le case Futuro, ideate dall’architetto finlandese Matti Suuronen negli anni ’60. Queste strutture tondeggianti, simili a dischi volanti, erano pensate come case vacanza trasportabili, ma il progetto fallì e in alcuni luoghi furono persino vietate.

Accanto alle Futuro, si trovano anche le case Venturo, dello stesso Suuronen, originariamente destinate al turismo ma poi usate come chioschi o caffè, fino al declino causato dalla crisi petrolifera del 1973, che rese la plastica troppo costosa. Il villaggio di Wanli è un vero “cimitero architettonico”, come lo definisce il fotografo Dax Ward, che ha documentato il suo stato attuale.