Astronauti, la vita nello Spazio ha un prezzo considerevole | Sì ritorna invecchiati e pieni di acciacchi: rischio eventi nefasti

Astronauta nello spazio (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Come il corpo umano reagisce a lunghe missioni spaziali: tra invecchiamento accelerato e danni fisici irreversibili.
Vivere nello Spazio sembra una roba da sogno, ma la realtà è ben diversa. Chi parte per missioni lunghe sa che non sarà solo un viaggio straordinario, ma anche una prova durissima per il corpo. In orbita, il nostro organismo si trova in un ambiente completamente diverso da quello terrestre, e questo porta a cambiamenti profondi, a volte permanenti. L’assenza di gravità, le radiazioni, la distanza dalla Terra… tutto si somma, e alla fine il fisico ne paga le conseguenze.
Ogni giorno, gli astronauti devono adattarsi a condizioni che il corpo umano non ha mai sperimentato prima sulla Terra. Non si tratta solo di imparare a galleggiare o a gestire la vita in una stazione spaziale, ma di resistere a trasformazioni che avvengono piano piano, spesso senza che se ne accorgano subito. Eppure, quando tornano, si rendono conto che qualcosa è cambiato, e non sempre in meglio.
La scienza sta cercando di capire fino a che punto il nostro corpo può spingersi nello Spazio senza riportare danni irreversibili. Alcuni studi hanno già dimostrato che missioni lunghe hanno effetti pesanti sul fisico e sulla mente. Il problema è che, per quanto si possa essere preparati, certe cose si scoprono solo dopo mesi o addirittura anni.
E il rientro sulla Terra non è affatto la fine dei problemi. Anzi, per molti astronauti, è l’inizio di un lungo percorso di recupero. Il corpo non si riadatta subito alla gravità terrestre, e alcune conseguenze possono durare molto più di quanto si pensasse in passato. Insomma, l’esperienza spaziale non si chiude con l’atterraggio, ma continua ben oltre.
Cosa succede al corpo dopo mesi nello spazio
I dati parlano chiaro: più tempo si passa in orbita, più il corpo ne risente. Uno degli effetti più evidenti riguarda ossa e muscoli. In microgravità, la densità ossea può ridursi fino al 15%, un valore impressionante che ricorda molto l’osteoporosi. Anche i muscoli si indeboliscono: gli astronauti che tornano sulla Terra dopo lunghi periodi nello Spazio spesso non riescono nemmeno a stare in piedi da soli. Hanno bisogno di aiuto durante l’estrazione, a volte persino di una sedia a rotelle, e la riabilitazione può durare mesi.
Poi c’è la questione della vista. Molti astronauti lamentano problemi agli occhi dopo essere rientrati. Non è ancora chiarissimo il motivo, ma si ipotizza che sia una combinazione di microgravità e radiazioni spaziali. Ma non finisce qui.

I danni al DNA e il rischio di malattie
A parlare di questi effetti, in una videointervista per Il Sole 24 Ore, è Mariano Bizzarri, professore associato presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma. Oltre agli effetti sopracitati, gli studi hanno mostrato che lunghe permanenze nello Spazio possono alterare il Dna, e quindi alterare di conseguenza i telomeri.
Un esempio lampante è quello di Frank Rubio, astronauta che ha battuto ogni record con i suoi 371 giorni in orbita. Le analisi fatte dopo il suo rientro hanno rivelato segni di danni ai telomeri, le “protezioni” del nostro Dna che regolano l’invecchiamento cellulare. In pratica, stare troppo a lungo nello Spazio può far invecchiare il corpo più velocemente, con conseguenze ancora tutte da capire.