“Non è possibile che non ce ne siamo accorti prima” | Scienziati terrorizzati da questo disco nello Spazio: viene da molto lontano

Disco nello spazio (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Gli scienziati scoprono un’enorme disco nell’universo primordiale: un’anomalia che sfida le teorie attuali sulla formazione galattica.
L’universo primordiale è sempre stato un gigantesco enigma per gli astronomi. Studiano il cosmo con strumenti sempre più sofisticati, cercando di ricostruire il passato. Ogni tanto, però, capita di imbattersi in qualcosa che sconvolge le teorie esistenti e obbliga a rivedere tutto daccapo.
Il James Webb Space Telescope (Jwst) è l’ultima meraviglia tecnologica della scienza spaziale. Grazie alla sua incredibile sensibilità nell’infrarosso, riesce a guardare indietro nel tempo, fino a epoche così remote che la luce che cattura ha viaggiato per miliardi di anni prima di arrivare a noi. Insomma, è uno strumento che sta cambiando completamente il nostro modo di vedere l’universo.
Finora si pensava che certe entità impiegassero miliardi di anni per formarsi e raggiungere le dimensioni che conosciamo oggi. Le osservazioni del Jwst sembravano confermare questa teoria, mostrando nell’universo primordiale solo dischi molto più piccoli rispetto a quelli attuali. Tutto tornava. O almeno, così si credeva.
Eppure, proprio quando sembrava che il quadro fosse abbastanza chiaro, è saltata fuori un’anomalia che ha lasciato gli scienziati a bocca aperta. Un oggetto spaziale che non dovrebbe esistere, almeno secondo le nostre attuali conoscenze. Questa scoperta rimescola le carte in tavola e apre domande cruciali.
Un mistero che lascia senza parole
Secondo i modelli attuali, un oggetto del genere non dovrebbe esistere in un’epoca così remota: è semplicemente troppo grande, troppo presto. La sua crescita fulminea potrebbe essere dovuta al contesto iperdenso in cui si trova, ma per ora questa è solo un’ipotesi.
Gli scienziati si chiedono se esistano altri dischi simili, rimasti nascosti fino a oggi. Se sì, vorrebbe dire che dobbiamo riscrivere tutto quello che pensavamo di sapere sulla loro formazione. La ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, potrebbe essere solo l’inizio di una nuova era di scoperte.

Una scoperta che cambia tutto
Un team di ricercatori guidato da Weichen Wang e Sebastiano Cantalupo, dell’Università di Milano-Bicocca, ha individuato qualcosa di davvero sorprendente: una galassia a disco enorme, formata circa 11 miliardi di anni fa. Stiamo parlando di un’epoca in cui, secondo le teorie attuali, strutture di questa grandezza non sarebbero dovute esistere.
La galassia è stata chiamata “Big Wheel”, proprio per le sue dimensioni impressionanti. Per dare un’idea, è tre volte più grande di qualsiasi altra galassia simile scoperta finora nello stesso periodo cosmico. Le analisi, realizzate con gli strumenti del Jwst (tra cui la Near-Infrared Camera e il Near-Infrared Spectrograph), hanno confermato che ruota esattamente come una galassia a spirale, proprio come la nostra.