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Marte, Elon Musk ha promesso che gli Stati Uniti l’avrebbero conquistato prima di tutti | Ora fa dietro front e chiede aiuto alla Russia

Elon Musk

Elon Musk e bandiera della Russia (Canva/Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Musk intenzionato ad affidarsi alla Russia per raggiungere Marte? Ecco quali potrebbero essere le future mosse del ceo di SpaceX

Sbarcare sul Pianeta Rosso rappresenta indubbiamente uno degli obiettivi più ambiziosi che differenti agenzie spaziali in tutto il mondo hanno posto in cima alla lista delle priorità da raggiungere al più presto possibile.

Le significative introduzioni dal punto di vista tecnologico, con l’implementazione di veicoli spaziali all’avanguardia, in grado di sostenere anche le condizioni impervie dell’atmosfera marziana, potranno avvicinare l’uomo sempre di più al definitivo scopo.

Le ipotesi negli anni a venire, infatti, inquadrano già la possibilità di inviare mezzi spaziali con equipaggio a bordo, in modo da permettere al primo essere umano di posare la propria impronta sul suolo del Pianeta Rosso.

La mole di informazioni riguardanti Marte e la consapevolezza negli strumenti che gli uomini hanno a disposizioni lasciano pensare che nel corso della prossima decade l’obiettivo verrà finalmente ultimato.

Una proposta alquanto inattesa

Attraverso un commento su X il russo Kirill Dmitriev, amministratore delegato del RDIF, Fondo Russo per gli Investimenti Diretti, ha inoltrato una proposta direttamente al miliardario sudamericano Elon Musk, avanzato una proposta che ha dell’incredibile. La notizia è stata immediatamente diffusa sui portali d’informazione e ha visto l’agenzia di stampa serba Novosti anticipare sul tempo tutti gli altri. L’ipotesi manifestata da Dmitriev inquadrerebbe una collaborazione tra Russia e Stati Uniti al fine di raggiungere Marte entro il 2029, mandando un veicolo spaziale con equipaggio direttamente sul Pianeta Rosso.

C’è da dire che, senza neanche farlo apposta, il 2025 rappresenta il cinquantesimo anniversario dal volo Sojuz-Apollo, che per la prima volta vide le agenzie spaziali di USA e Unione Sovietica, in piena Guerra Fredda, collaborare per raggiungere un obiettivo comune. E’ proprio questo il pretesto che Dmitriev ha sfruttato per inoltrare la sua richiesta di cooperazione internazionale, mentre anche sulla Terra, dopo diverse stagioni di tensioni crescenti, Washington e Mosca hanno avviato un progressivo riavvicinamento.

Trump e Putin
Donald Trump e Vladimir Putin (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

I possibili sviluppi futuri

Dmitriev sottolinea come le capacità mentali e le tecnologie all’avanguardia che i rispettivi Stati possiedono nel loro arsenale potranno rivelarsi di importanza fondamentale per raggiungere un obiettivo capace di segnare il bene dell’umanità. Tra l’altro, la richiesta da parte dell’a.d. di RDIF arriva sotto un post X pubblicato dallo stesso Musk, in cui veniva trattata la missione su Marte, da raggiungere entro il termine del 2026, che prevederà il lancio di un robot umanoide, l’Optimus, sul pianeta. La risposta del ceo di SpaceX non è ancora arrivata, ma non è da escludere che le mire avanzate da Dmitriev possano convincere il nativo di Pretoria ad avviare tale collaborazione.

Al momento è impossibile definire se si sia trattato del concretizzarsi di una strategia già pianificata dalle parti di Mosca e, come detto anche poco fa, gli esperti indicano che un’eventuale approvazione di tale richiesta da parte degli statunitensi non rappresenterebbe affatto una mossa inaspettata o impronosticabile, anche in virtù del “riscaldamento” dei rapporti tra il numero uno della Casa Bianca, Donald Trump, e il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Non resta altro che attendere, con la speranza che la “space diplomacy” possa rendersi ancora una volta un prolifico punto d’incontro, così come avvenne nel 1975.