Allarme Porsche, la nota azienda al centro di un evento tragico | Nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo: il fallimento è dietro l’angolo

Stabilimento Porsche (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Porsche in crisi, il celebre marchio tedesco affronta una svolta inaspettata: calo delle vendite, tagli al personale e strategie da rivedere.
Negli ultimi anni il settore auto è stato travolto da un cambiamento epocale. Tutti puntavano tutto sull’elettrico, convinti che nel giro di pochi anni avremmo detto addio ai motori a benzina e diesel. I governi hanno imposto regole sempre più severe sulle emissioni, le case automobilistiche si sono lanciate nello sviluppo di nuove tecnologie e gli investimenti si sono moltiplicati. Sulla carta sembrava un piano perfetto. Peccato che la realtà abbia raccontato una storia ben diversa.
Il problema principale? L’aspettativa non ha incontrato la realtà. Le vetture elettriche costano ancora troppo, le infrastrutture per la ricarica non sono all’altezza e molti automobilisti, dopo l’entusiasmo iniziale, si sono resi conto che passare all’elettrico non è così semplice. Il mercato, invece di esplodere, ha iniziato a frenare. E ora i grandi marchi devono correre ai ripari, cercando di raddrizzare la rotta prima che sia troppo tardi.
Alcuni produttori, più prudenti, avevano mantenuto un piede nei motori termici, ma altri hanno puntato tutto sulle nuove tecnologie, con risultati a dir poco deludenti. Per chi ha scommesso pesantemente sulla transizione ecologica, la situazione si è fatta delicata. Gli investimenti enormi fatti negli ultimi anni non hanno portato i guadagni sperati, e la necessità di correggere il tiro si fa ogni giorno più pressante.
E tra le aziende che più stanno pagando il prezzo di questo scenario c’è Porsche. La casa automobilistica tedesca, sinonimo di prestazioni e lusso, ha dovuto fare marcia indietro su alcuni dei suoi progetti più ambiziosi. Le vendite non stanno andando come previsto, i conti iniziano a scricchiolare e il futuro non sembra più così certo come qualche anno fa.
Porsche in affanno, scattano i licenziamenti
Come altri giganti del settore, anche Porsche si è trovata costretta a prendere misure drastiche. Il 2024 non è stato un anno brillante: l’utile operativo è crollato del 22,6%, fermandosi a 5,6 miliardi di euro contro i 7,3 miliardi dell’anno precedente. E nemmeno le vendite sono andate meglio: nel 2024 sono state immatricolate 310.718 vetture, un calo del 3% rispetto all’anno prima.
Con questi numeri, il brand di Stoccarda non ha potuto fare altro che correre ai ripari. È già stato annunciato un taglio di 1.900 posti di lavoro, con un focus sugli stabilimenti di Stoccarda-Zuffenhausen e Weissach. Ma i segnali di crisi erano già evidenti lo scorso anno, quando 1.500 contratti a termine non erano stati rinnovati e altri 500 dipendenti avevano visto il proprio contratto scadere senza possibilità di proroga. E il futuro? Non sembra più roseo.

Le previsioni future del brand teutonico
La difficoltà di Porsche è solo una parte del problema più grande che sta colpendo l’intero Gruppo Volkswagen. La scommessa sull’elettrico non ha pagato e ora bisogna ripensare la strategia. Le stime per il 2025 prevedono ricavi compresi tra 39 e 40 miliardi di euro, cifre inferiori rispetto a quelle del 2024. E, nonostante le difficoltà, l’azienda conta ancora di vendere tra il 33% e il 35% di vetture elettrificate, ma il traguardo sembra sempre più difficile da raggiungere.
Nel frattempo, è stato annunciato un piano di riorganizzazione da 800 milioni di euro che porterà a un ulteriore taglio di 3.900 posti di lavoro. Come se non bastasse, anche il management è stato scosso da cambiamenti importanti: il direttore finanziario Lutz Meschke e il responsabile delle vendite Detlev von Platen hanno lasciato il loro incarico. Il clima non è dei migliori e il rischio che la situazione peggiori nei prossimi anni è concreto.