Spazio, è guerra aperta | Gli Stati Uniti d’America immettono le loro nuove armi: Cina e Russia sono avvisate

Mezzi aerospaziali statunitensi (Space Force foto) - www.aerospacecue.it
Siamo sul piede di un possibile conflitto spaziale? Gli Stati Uniti si preparano a rispondere ai loro concorrenti
Il primo conflitto svoltosi nel cosmo, che in realtà non ha previsto effettivi scontri, né tantomeno vittime, è quello che ha avuto inizio a partire dal 1957, quando Stati Uniti e Unione Sovietica diedero inizio alla celebre corsa allo spazio.
Parte della Guerra Fredda, conflitto ideologico tra le due superpotenze mondiali per definire a chi spettasse il ruolo di dominatore incontrastato del globo intero, che avrebbe potuto estendere la propria influenza sul resto del pianeta.
A scagliare il primo significativo colpo fu proprio Mosca, che nel 1961, a bordo della navicella Vostok 1 riuscì a mandare in orbita Jurij Gagarin, primo uomo nella storia dell’umanità a raggiungere lo spazio.
Washington avrebbe replicato otto anni più tardi, nel 1969, quando nell’ambito della missione Apollo 11 l’astronauta statunitense Neill Armstrong fu il primo essere umano a mettere piede sulla Luna.
La strategia degli USA
Il generale capo delle operazioni spaziali della statunitense Space Force, Chance Saltzman, in occasione dell’Air & Space Forces Association Warfare Symposium, tenutosi lo scorso 3 marzo, ha annunciato la necessità di ampliare l’arsenale a disposizione di Washington per difendersi nel malaugurato caso in cui uno degli agguerriti “avversari spaziali” – Russia e Cina nello specifico – operasse mediante una strategia di minaccia rivolta alla flotta americana di satelliti, che vengono utilizzati nel cosmo allo scopo di comunicare, sorvegliare e allertare.
Il piano è chiaro, raggiungere la superiorità spaziale e ciò sarà possibile soltanto mediante l’impiego di mezzi che risultino in grado di controllare, interrompere e – nei casi più drastici – distruggere gli strumenti a disposizione dei concorrenti. Si è parlato di armi cinetiche e non cinetiche, ossia rispettivamente quelle che prevedono l’utilizzo di missili e quelle che svolgono la propria funzione unicamente mediante attacchi informatici, laser e microonde. Una nuova era di guerra orbitale sembra ormai essere entrata nel vivo.

Il piano di intervento
Le armi spaziali a disposizione della Space Force possono essere catalogate in sei differenti gruppi, tra i quali i quelle ad energia diretta, quelle capaci di disturbare le radiofrequenze e i sistemi cinetici per la distruzione fisiche, tipologie di armi che possono essere posizionate sia a Terra, sia nel cosmo, raggiungendo, di fatto, le sei categorie citate. La principale minaccia secondo gli esperti della Space Force è rappresentata dalla Cina, seguita da Russia, Corea del Nord e Iran.
Nell’anno 2024 il Congresso ha approvato ben 29 miliardi di dollari di budget da destinare alla Space Force. Ciò nonostante, l’ex segretario dell’Aeronautica Frank Kendall ha annunciato addirittura la necessità di raddoppiare o triplicare il budget complessivo negli anni a venire, in quanto solo a fronte di investimenti monstre sarà possibile finanziare tutti progetti che i militari stanno studiando per raggiungere gli obiettivi spaziali previsti, in quanto l’esercito continua a presentare differenti lacune sotto questo punto di vista. L’articolo di riferimento è stato pubblicato su ars technica.