Hanno scoperto un altro buco nero | È talmente grande che il nostro sole a confronto sembra una piccolissima biglia: conseguenze per la Via Lattea

Buco nero (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Scoperto un nuovo buco nero di dimensioni spaventose: così enorme che il nostro Sole, al confronto, sembra una minuscola biglia.
Lo spazio è un posto assurdo. Ogni volta che gli scienziati puntano i loro telescopi verso il cielo, trovano qualcosa di incredibile. Nuove stelle, galassie lontanissime, pianeti sconosciuti… e poi ci sono loro: i buchi neri, i giganti misteriosi dell’universo.
Questi cosi sono un vero enigma. Sappiamo che sono così potenti da inghiottire perfino la luce e che al centro della nostra Via Lattea ce n’è uno enorme. Ma il punto è: quanti altri ce ne sono? Dove? E potrebbero, in qualche modo, influenzare il nostro angolino di universo?
Negli ultimi anni, grazie a tecnologie sempre più avanzate, gli astronomi stanno scoprendo buchi neri a un ritmo impressionante. Ogni volta che ne salta fuori uno nuovo, emergono mille nuove domande. Da dove arriva? È pericoloso? Può influenzare la nostra galassia?
E stavolta la scoperta è di quelle che lasciano a bocca aperta: un buco nero così gigantesco che il nostro Sole, a confronto, è un granello di sabbia.
Un colosso nascosto nell’ombra
Uno studio pubblicato sull’Astrophysical Journal ha rivelato che al centro della Grande Nube di Magellano, una galassia che orbita intorno alla Via Lattea, si nasconde un buco nero supermassiccio. Quanto è grande? Circa 600.000 volte la massa del Sole. Sì, hai letto bene: seicentomila Soli messi insieme.
Ma come hanno fatto a scoprirlo? Gli scienziati stavano studiando il movimento di 16 stelle iperveloci che sembravano deviate da una forza invisibile. Dopo mesi di analisi, ecco la risposta: c’era un buco nero gigantesco nascosto lì, pronto a riscrivere tutto quello che pensavamo di sapere sulla Nube di Magellano.

E adesso? Dobbiamo preoccuparci?
In teoria, no. Questo buco nero non è abbastanza vicino da rappresentare una minaccia immediata, ma la sua presenza cambia un po’ le carte in tavola. La Grande Nube di Magellano finora era considerata una tranquilla galassia satellite della nostra, ma la scoperta di un gigante del genere potrebbe significare che gli equilibri gravitazionali tra le due galassie cambieranno nei prossimi milioni di anni.
Certo, non è roba che vedremo domani mattina, ma questa scoperta ci ricorda che l’universo è pieno di segreti. E viene da chiedersi: quanti altri buchi neri colossali sono là fuori, magari anche più vicini di quanto pensiamo? L’unica certezza è che abbiamo ancora tantissimo da scoprire.