Home » Voyager lo aveva scoperto più di 40 anni fa e ora arriva la conferma | Sulla Luna enormi laghi di lava: sconcertante

Voyager lo aveva scoperto più di 40 anni fa e ora arriva la conferma | Sulla Luna enormi laghi di lava: sconcertante

Illustrazione di un vulcano lunare (Depositphotos foto)

Illustrazione di un vulcano lunare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un’antica intuizione della sonda Voyager trova una conferma clamorosa: scoperti enormi laghi di lava sulla Luna.

Quel disco sospeso nel cielo, silenzioso e immutabile, nasconde più segreti di quanto si possa pensare. Dai primi telescopi fino alle missioni spaziali, ogni nuovo dettaglio sulla sua superficie ha fatto nascere domande su cosa possa esserci sotto. E se fosse molto più viva di quanto immaginiamo?

Negli ultimi anni, grazie ai satelliti e alle sonde spaziali, gli scienziati hanno iniziato a guardare il tutto con occhi nuovi. Un tempo la si credeva un mondo morto, ma sempre più indizi suggeriscono che qualcosa si muova ancora sotto la crosta. Segni di antiche colate laviche, strane variazioni termiche, forse perfino residui di attività vulcanica: il quadro che emerge è tutt’altro che statico.

Alcuni esperti sospettano che nel sottosuolo lunare possano ancora esistere camere di magma, magari rimaste attive per milioni di anni. Finora, però, nessuno ha trovato una prova definitiva. Ci sono state ipotesi, simulazioni, qualche segnale intrigante… ma niente di certo.

E se una sonda avesse raccolto la chiave del mistero già oltre 40 anni fa, senza che ce ne accorgessimo? Ebbene, nuove osservazioni hanno appena confermato un’ipotesi avanzata decenni fa. E il bello è che la scoperta è ancora più incredibile di quanto si potesse immaginare.

Una rivelazione fuori da ogni schema

Gli scienziati hanno individuato decine di giganteschi laghi di lava, strutture che non hanno nulla a che fare con quelle terrestri. Grazie alle immagini a infrarossi della sonda Juno della NASA, si è potuto osservare che queste formazioni sono molto più estese e particolari rispetto a quelle che conosciamo. Il loro comportamento e la loro composizione raccontano di un mondo in cui il magma è in perenne movimento.

Le immagini mostrano una superficie che sembra solida, ma con bordi incandescenti sempre attivi. Questo significa che, sotto quella crosta apparentemente stabile, il magma scorre e ribolle in continuazione. Secondo gli esperti, si tratta di un fenomeno che potrebbe andare avanti da miliardi di anni, senza mai fermarsi. Un’attività geologica che sfida ogni aspettativa.

Io (NASA SSE foto)
Io (NASA SSE foto) – www.aerospacecue.it

Perché tutto questo è sconvolgente

Tutto questo accade su Io, la luna di Giove. Un luogo lontanissimo dal Sole, eppure il più vulcanicamente attivo dell’intero sistema solare. Come fa un satellite così distante a generare tutto questo calore? Il motivo sta nelle forze colossali esercitate da Giove e dalle altre lune vicine, che stirano e comprimono Io fino a deformarla di decine di metri. Questo processo crea un calore interno così intenso da mantenere il magma in circolazione continua.

La scoperta non arriva dal nulla. Già nel 1979, la sonda Voyager VI aveva notato segni di un’intensa attività vulcanica su Io, ma solo oggi, grazie a Juno, possiamo vedere i dettagli di questi immensi laghi di lava. I dati, pubblicati nel Journal of Geophysical Research, dimostrano che il vulcanismo di Io è ancora più estremo e persistente di quanto si pensasse, e potrebbe svelare nuove informazioni su come si comportano i mondi vulcanici fuori dalla Terra.