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“Abbiamo visto la fine che farà la Terra” | Scienziati attoniti: saremo inghiottiti come questo Pianeta

Pianeta Terra

La Terra potrebbe essere inghiottita?(Canva/Pexels foto) - www.aerospacecue.it

La Terra finirà per essere inghiottita? Un evento che sta avvenendo nelle vicinanze del nostro pianeta ha sbalordito l’intera comunità scientifica

Prima di comprendere quale futuro attende il nostro pianeta, è fondamentale conoscerne la struttura e le caratteristiche. Circa cinque miliardi di anni fa, l’addensamento di gas e polveri cosmiche che si trovavano ad orbitare attorno al Sole generò l’origine della Terra.

Il nostro pianeta rappresenta il terzo tra gli otto che formano il Sistema Solare per vicinanza proprio alla stella madre, preceduto unicamente da Mercurio e Venere. Tra gli stessi otto, inoltre, risulta essere l’unico abitabile da forme di vita.

Le principali componenti della Terra sono l’atmosfera, che la circonda e garantisce la stabilità delle forme di vita stesse, la litosfera, che rappresenta l’insieme delle terre, sia sommerse che emerse.

Abbiamo poi l’idrosfera, che rappresenta l’insieme delle acque presenti sul pianeta, comprendendo sia oceani e mari, ma anche le calotte polari ghiacciate, e la biosfera, che include la parte più superficiale della litosfera, idrosfera e atmosfera.

Una rilevazione mai avvenuta prima

Gli astronomi hanno rilevato un segnale infrarosso che prosegue, ormai, da più di quattro decadi. Gli stessi sono finalmente riusciti a fornire una papabile spiegazione in merito alla natura di questo fenomeno, indicato come un pianeta scomparso, presumibilmente distrutto da una nana bianca, sita al centro della Nebulosa Elica, una nebulosa planetaria che si localizza a circa 650 anni luce dal nostro pianeta. Le osservazioni concentratesi sulla nebulosa avevano precedentemente rilevato un segnale a raggi X proveniente dalla stessa, al quale era stato, sino ad ora, impossibile dare una chiara definizione.

Ma le osservazioni condotte grazie ai telescopi spaziali Chandra, Hubble, GALEX e ESO, hanno permesso di raccogliere dati che parrebbero suggerire la provenienza del segnale proprio ad un pianeta completamente distrutto. La possibilità inquadrata dagli esperti è che inizialmente il corpo fosse ad una distanza adeguata dalla nana bianca attorno cui orbitava, ma avvicinandosi troppo la forza gravitazionale esercitata dalla stella ne abbia causato la disintegrazione. E’ questo quanto esposto all’interno dello studio, poi pubblicato sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, che sottolinea come questo fenomeno non sia mai stato documentato prima di questa specifica circostanza.

Elica
Nebulosa Elica (ESO foto) – www.aerospacecue.it

Il rischio per la Terra

Anche concentrando l’osservazione su altre nane bianche è stato possibile individuare comportamenti analoghi, seppur presentanti differenti modalità, come ad esempio nei casi in cui la stella sta prelevando il materiale dal pianeta che le orbita attorno in modo progressivo, senza produrre una diretta distruzione, oppure in altre situazioni in cui la stella attrae violentemente verso di sé i detriti planetari. La possibilità, a questo punto, è che anche altre nane bianche stiano compiendo lo stesso in differenti pianeti sparsi per l’intera galassia.

Gli esperti, inoltre, hanno posto la propria attenzione sull’eventualità che tra miliardi di anni la Terra possa finire vittima di un processo analogo, a seguito della trasformazione della nostra stella madre, il Sole, in una nana bianca. Le forze gravitazionali di quest’ultima saranno in grado di produrre i medesimi effetti della Nebulosa Elica? Risulta ancora troppo presto per poterlo affermare.