Per 20 anni gli astronomi li hanno osservati nella speranza di capirci qualcosa | Ora hanno pubblicato gli studi sugli “amici” di Plutone

Plutone (NASA foto) - www.aerospacecue.it
Gli astronomi hanno studiato per due decenni alcuni oggetti misteriosi oltre Plutone, e ora finalmente emergono nuove risposte.
Nel nostro Sistema Solare, c’è una zona che rimane ancora un grande punto interrogativo per gli scienziati. Si tratta della Fascia di Kuiper, una regione oltre Nettuno, piena di corpi ghiacciati che risalgono ai tempi in cui il Sole e i pianeti stavano ancora prendendo forma. Studiare questi oggetti è un po’ come sbirciare in un vecchio archivio cosmico, cercando di ricostruire la storia di come tutto ha avuto inizio.
Da più di trent’anni, gli astronomi puntano i loro strumenti verso questi corpi misteriosi, sperando di scoprire qualcosa di nuovo. Il telescopio spaziale Hubble e i grandi osservatori terrestri hanno permesso di ottenere immagini e dati incredibili, ma ogni nuova scoperta sembra aprire più domande di quante ne chiuda. La realtà è che sappiamo ancora troppo poco su questa parte remota del nostro angolo di universo.
Tra gli oggetti più noti della Fascia di Kuiper c’è ovviamente Plutone, il pianeta nano che ha fatto tanto discutere quando è stato “declassato”. Ma non è solo. Questa regione è popolata da tanti altri corpi, alcuni dei quali potrebbero essere ancora più strani ed enigmatici. Gli astronomi li studiano con attenzione, cercando di capire come si sono formati e come si sono evoluti.
Per farlo, servono anni di osservazioni e un sacco di pazienza. Alcuni oggetti sembrano non seguire le regole, come se sfuggissero alle spiegazioni più classiche. E proprio grazie a studi recenti, basati su quasi due decenni di dati, è venuta fuori una scoperta che potrebbe cambiare il modo in cui pensiamo alla formazione dei corpi celesti in questa regione così lontana.
Un sistema triplo nella Fascia di Kuiper
Usando le immagini di Hubble e i dati raccolti dall’osservatorio Keck alle Hawaii, un gruppo di ricercatori ha scoperto che 148780 Altjira non è un semplice oggetto solitario, ma un sistema composto da tre membri. E questa è una cosa piuttosto interessante, perché suggerisce che questi corpi non si siano formati solo in seguito a collisioni casuali, ma possano essersi aggregati direttamente a partire dal materiale che ruotava attorno al Sole primordiale.
Altjira si trova a 3,7 miliardi di chilometri dalla Terra. Dalle immagini di Hubble si vedono due oggetti distinti, separati da 7.600 chilometri, ma gli scienziati hanno scoperto che in realtà c’è anche un terzo compagno in orbita. Il tutto segue una struttura gerarchica, con due membri molto vicini e il terzo che orbita più distante. Fino a ora, l’unico altro sistema triplo noto nella Fascia di Kuiper era Lempo, il che fa pensare che di casi simili potrebbero essercene molti altri, ancora da scovare.

Nuove prospettive sulla formazione del Sistema Solare
Per arrivare a questa conclusione, gli astronomi hanno lavorato per ben 17 anni, monitorando i movimenti di questi oggetti e notando un leggero cambio nell’orientamento dell’orbita del corpo più esterno. Questo dettaglio ha confermato che il sistema non era doppio, ma triplo. Il che cambia parecchie cose: significa che i sistemi a tre corpi nella Fascia di Kuiper potrebbero essere più comuni di quanto si pensasse.
Lo studio, pubblicato su The Planetary Science Journal, aggiunge un tassello importante alla nostra comprensione di questi mondi lontani. Se queste configurazioni sono più diffuse del previsto, vuol dire che la formazione degli oggetti transnettuniani potrebbe seguire regole diverse da quelle ipotizzate finora. E con strumenti sempre più avanzati, chissà cos’altro potremmo scoprire nei prossimi anni.