NASA lancia Lunar Trailblazer: obiettivo mappare fino a 600 milioni di tonnellate di ghiaccio lunare

NASA, ecco la missione per mappare il ghiaccio lunare (DepositPhotos) - AerospaceCUE
La NASA ha una nuova missione con un obiettivo molto preciso e ambizioso: ecco tutti i dettagli da conoscere
Nel corso degli anni la NASA ha continuato a cercare nuovi obiettivi nella nostra galassia con missioni spaziali davvero molto interessanti. Ora sembra che abbia in mente di realizzare un’altra missione dallo scopo nobile e preciso: mappare fino a 600 milioni di tonnellate di ghiaccio lunare.
Non è un mistero che sul satellite del Pianeta Terra si trovi il ghiaccio. Grazie a una telecamera a infrarossi sviluppata dall’Università di Oxford, è possibile mapparlo e analizzarlo. La missione ha il nome di Lunar Trailblazer e lo scopo è quello di comprendere dove si trovano le fonti d’acqua della Luna.
Inoltre, i dati raccolti potrebbero servire anche per organizzare meglio le prossime missioni spaziali della Nasa sul satellite lunare. Ma quali sono i dettagli della sonda? E quali le caratteristiche della telecamera sviluppata a Oxford?
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla missione e sulle conseguenze che potrebbe avere.
Lunar Trailblazer, i dettagli sulla missione e l’equipaggiamento
La sonda che si occuperà della missione ha un peso di 200 kg ed è grande quanto una lavatrice. Si occuperà di mappare la superficie della Luna per 12 volte al giorno con una risoluzione pari a circa 50 metri. In particolare, la sonda dovrebbe occuparsi della zona del polo sud della Luna, che secondo gli scienziati potrebbe arrivare a contenere ben 600 milioni di tonnellate di ghiaccio. Questo ghiaccio potrebbe essere usato come acqua potabile, carburante o anche ossigeno respirabile.
Per portare a termine questa missione sono stati utilizzati strumenti di ultima generazione. Uno degli strumenti principali, il Lunar Thermal Mapper (LTM), è stato costruito dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Oxford. Lavorerà insieme al High-resolution Volatiles and Minerals Moon Mapper (HVM3) della NASA per creare le mappe più dettagliate dell’acqua lunare mai realizzate.

Le conseguenze della missione
Ma perché potrebbe essere utile riuscire a mappare il ghiaccio presente sulla Luna? Secondo il professor Neil Bowles, responsabile scientifico dello strumento all’Università di Oxford, l’LTM aiuterà a confermare la presenza d’acqua sulla Luna e a studiare la sua composizione con un livello di dettaglio mai visto prima.
L’utilità potrebbe anche essere quella di far luce sull’origine dell’acqua lunare, che potrebbe derivare da impatto di comete o asteroidi, eruzioni vulcaniche passate o interazioni tra il vento solare e il suolo lunare. I dati raccolti aiuteranno a determinare quale ipotesi sia più plausibile. Anche perché mai dire mai, in futuro potrebbero esserci progetti umani sul satellite lunare.