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Missione compiuta: Blue Ghost atterra con successo sulla Luna, un traguardo storico

Blue Ghost

Lander Blue Ghost sulla superficie lunare (Firefly Aerospace foto) - www.aerospacecue.it

L’approdo di Blue Ghost sul satellite terrestre segna un punto di svolta nelle esplorazioni lunari. Cosa auspicano gli scienziati?

L’azienda spaziale privata Firefly Aerospace, con sede a Cedar Park, in Texas, ha ultimato l’approdo del lander Blue Ghost, sviluppato dalla stessa, direttamente sul suolo lunare, segnando dei significativi record.

Blue Ghost, come annunciato dalla NASA, è divenuto il primo lander in assoluto ad aver completato con tutale successo lo sbarco sul satellite ed il secondo in assoluto implementato da una società privata a posarsi sul suolo lunare.

Già, perché un precedente era stato rappresentato dal lander sviluppato da Intuitive Machines, Odysseus, che nel febbraio 2024 era stato lanciato in orbita per raggiungere il medesimo obiettivo, riuscendo a posarsi sul satellite soltanto su un fianco, non completando l’atterraggio nella sua totalità.

Lo scorso 2 marzo, invece, Blue Ghost è riuscito a raggiungere la meta senza che alcun tipo di ostacolo si interponesse tra il lander e l’obiettivo. Alle ore 09:34 CET, dopo 45 giorni di viaggio, necessari per percorrere circa 5 milioni di km, la Luna è stata presa.

L’atterraggio e gli strumenti impiegati

Il sito programmato per l’atterraggio era una regione del Mare Crisium, enorme mare di lava localizzato proprio sulla faccia lunare che osserva la nostra Terra. Il CEO di Firefly Aerospace, Jason Kim, ha affermato che l’approdo è avvenuto in modo verticale e stabile, esprimendo la soddisfazione per aver permesso a Blue Ghost di sviluppare una “casa permanente sulla superficie lunare“, possedendo in dotazione dieci payload forniti dalla NASA.

Tra gli strumenti garantiti a Blue Ghost nel corso della missione, si trova a bordo anche un ricevitore satellitare completamente Made in Italy. Stiamo parlando del LuGRE, nato dalla congiunta cooperazione tra la nostrana ASI, Agenzia Spaziale Italiana, e la colossale NASA; la costruzione è stata affidata all’azienda Qascom, con sede a Bassano del Grappa, nel vicentino, anche grazie al supporto scientifico fornito da esperti del settore provenienti dal Politecnico di Torino.

Blue Ghost
Lancio del lander Blue Ghost (Firefly Aerospace foto) – www.aerospacecue.it

Passi avanti per le missioni future

Se l’impiego dello strumento LuGRE pone come principale fine l’incremento dei servizi di navigazione anche nel corso delle esplorazioni lunari, è importante sottolineare come Blue Ghost possieda a propria disposizione anche altri strumenti, tra i quali figura il PlanetVac, utile a catturare la polvere lunare attraverso la generazione di un vortice artificiale sulla superficie del satellite, ma anche il Lexi, telescopio in grado di catturare immagini a raggi X della magnetosfera terrestre, in modo da sviscerare le caratteristiche ancora nascoste del campo magnetico terrestre e della sua capacità di schermare il nostro pianeta dai venti solari e dai brillamenti della stella madre. Il programma CLPS (Commercial Luna Payload Servies), sviluppato dalla NASA, trova il posizionamento di un ulteriore tassello attraverso la stessa missione Blue Ghost.

Il progetto dell’agenzia spaziale statunitense è quello di raggiungere la Luna, collaborando direttamente con società private – tra le quali la stessa Firefly Aerospace -, al fine di raccogliere dati sulla superficie e mettere in pratica le tecnologie sviluppate sulla terra. Attività che si riveleranno fondamentali per mettere ulteriormente a punto i sistemi e gli strumenti da impiegare per le future missioni sul satellite, sino a stabilire una presenza umana permanente sulla Luna stessa. Nel frattempo, l’approdo del Blue Ghost, lanciato il 15 gennaio scorso assieme ad un razzo di SpaceX, il Falcon 9, rappresenta un considerevole passo verso l’obiettivo stesso. Nei prossimi giorni il lander dovrebbe essere raggiunto dal “cugino” giapponese Resilience, sviluppato dalla nipponica ispace.