Un “fantasma blu” sulla Luna | Lavorerà nell’ombra per conto della NASA: centinaia di esperimenti segreti

La Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Lander privato atterra con successo sulla Luna e trasporta strumenti per esperimenti importanti e cruciali della NASA.
La Luna affascina l’umanità da sempre. Fin dal primo sbarco nel ’69, è rimasta un obiettivo chiave per l’esplorazione spaziale. Ora, grazie alle nuove tecnologie e alla partecipazione di aziende private, ci troviamo in una sorta di nuova corsa allo spazio. Ma, diversamente dal passato, oggi si punta molto su sonde automatiche e lander robotici per esplorare la superficie lunare.
Questi mezzi, spesso di dimensioni contenute, sono progettati per analizzare di tutto. La loro presenza è fondamentale, soprattutto in vista delle future missioni con equipaggio. La NASA e altre agenzie spaziali stanno infatti lavorando a nuovi piani per riportare astronauti sulla Luna, e ogni test condotto oggi servirà per rendere questi viaggi più sicuri ed efficienti.
Ma l’allunaggio di una sonda non è mai una passeggiata. Le condizioni lunari sono estremamente ostili: temperature estreme, terreni insidiosi e una polvere sottilissima che si infiltra ovunque. E poi c’è il fatto che, senza un equipaggio umano a bordo, tutto deve funzionare alla perfezione. Basta un piccolo guasto e la missione potrebbe fallire.
Proprio per questo, ogni volta che un lander tocca il suolo lunare senza intoppi, è una grande conquista. Oltre alla soddisfazione del successo tecnico, c’è anche l’entusiasmo di sapere che nuovi esperimenti e scoperte sono dietro l’angolo. Ogni missione porta con sé strumenti innovativi che permettono di esplorare la Luna in modi mai visti prima.
Un nuovo allunaggio riuscito
Ed è successo di nuovo. Domenica mattina, alle 9:35, il lander Blue Ghost è atterrato con successo su suolo lunare, precisamente all’interno di un cratere. Con questo traguardo, Firefly Aerospace si è guadagnata un posto nella storia, diventando la seconda azienda privata a raggiungere la Luna.
Il veicolo, alto circa due metri e largo 3,5, ha toccato terra nel mare Crisium, una vasta distesa pianeggiante situata a nordest del più famoso mare della Tranquillità (dove allunarono gli astronauti dell’Apollo 11). Il viaggio era iniziato il 15 gennaio da Cape Canaveral, e dopo un periodo di test in orbita terrestre, il lander ha raggiunto l’orbita lunare il 13 febbraio. Da lì, ha inviato immagini dettagliate della superficie lunare, mentre il centro di controllo si occupava di gestire qualche piccolo problema tecnico legato alle variazioni di temperatura. Ma la vera missione di Blue Ghost è appena cominciata.

Esperimenti per conto della NASA
A bordo del lander ci sono diversi strumenti della NASA, progettati per condurre test fondamentali in vista delle prossime missioni lunari. Parliamo di un trapano per analizzare la trasmissione del calore nelle profondità della Luna, una telecamera a raggi X, nuovi sistemi di raffreddamento per veicoli spaziali e persino un dispositivo per testare la resistenza alla temutissima polvere lunare, nota per la sua abrasività.
Questi esperimenti rientrano nel programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS), l’iniziativa con cui la NASA sta collaborando con aziende private per trasportare strumenti scientifici sulla Luna. La missione di Blue Ghost durerà circa due settimane, dopodiché il lander entrerà in un’area d’ombra e non sarà più in grado di ricaricare le batterie con i suoi pannelli solari. Nel frattempo, però, avrà inviato una valanga di dati che aiuteranno gli scienziati a prepararsi per il futuro dell’esplorazione spaziale.