Da Tokio esultano per la scoperta | Due enormi corpi ghiacciati: “Il nostro sistema solare è un nano a confronto”

Oggetti spaziali grandi (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una nuova scoperta ha portato a conoscere due corpi ghiaggiati molto grandi, molto più del nostro sistema Solare.
L’universo è un luogo vasto e affascinante, ricco di misteri e fenomeni ancora inspiegabili. Tra questi, alcune strutture cosmiche sfidano le attuali conoscenze dell’astrofisica e della cosmologia, lasciando gli scienziati con più domande che risposte. Dai Vuoti Giganti ai superammassi di galassie, fino a presunte mega-strutture aliene, l’ignoto continua a stimolare la curiosità dell’umanità.
Uno dei misteri più intriganti è il Grande Vuoto, una regione dello spazio priva quasi completamente di galassie e materia visibile. Situato a circa 1,8 miliardi di anni luce dalla Terra, questo vuoto sfida i modelli standard della distribuzione della materia nell’universo.
Le sue dimensioni colossali mettono in discussione la nostra comprensione della gravità e della formazione delle strutture cosmiche. Un’altra enigma affascinante è rappresentato dal Grande Muraglione di Ercole-Boreale, una delle più grandi strutture mai osservate. Si tratta di un enorme superammasso di galassie, esteso per circa 10 miliardi di anni luce.
La sua esistenza sembra entrare in conflitto con il principio cosmologico, che suppone un’universo omogeneo su larga scala. Al di fuori delle strutture galattiche, alcuni segnali rilevati nel cosmo hanno portato alcuni scienziati a ipotizzare l’esistenza di mega-strutture artificiali.
Esempi famosi e studi di ricercatori
Un esempio famoso è la stella di Tabby, una stella la cui luminosità varia in modo irregolare. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che possa essere circondata da una sfera di Dyson, un’ipotetica struttura costruita da una civiltà avanzata per raccogliere energia dalla sua stella.
Un altro fenomeno enigmatico riguarda i lampi radio veloci (FRB, Fast Radio Bursts), potenti impulsi di onde radio provenienti da galassie lontane. La loro origine rimane sconosciuta, con teorie che spaziano da fenomeni astrofisici estremi, come stelle di neutroni in collisione, fino alla possibilità di segnali artificiali.

Una scoperta importante
Un team di astronomi delle università di Nigata e Tokyo ha scoperto due misteriose strutture ricche di ghiaccio interstellare e molecole organiche, osservate con il radiointerferometro ALMA. Questi oggetti, individuati nel 2021 dal telescopio spaziale giapponese Akari, si trovano a 30.000-40.000 anni luce dalla Terra e sono separati da 13.000 anni luce.
Le strutture, grandi circa dieci volte il Sistema Solare, mostrano caratteristiche insolite: non emettono radiazioni submillimetriche, non sono immerse in nubi di polvere e contengono quantità anomale di monossido di carbonio e silicio, suggerendo l’azione di potenti onde d’urto. Inoltre, non si trovano in regioni di formazione stellare. Gli scienziati non riescono a classificarle con le attuali conoscenze astronomiche. Potrebbero rappresentare una nuova classe di oggetti interstellari che favoriscono la formazione di ghiacci e molecole organiche. Future osservazioni con ALMA e il telescopio James Webb potrebbero chiarirne la natura.