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Cassazione, continua la battaglia contro gli autovelox | Ora chi becca una multa può avere salva la patente: il trucco lo hanno fornito i giudici

Autovelox

Autovelox e automobilista arrabbiata (Canva/Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Una svolta sostanziale per le sanzioni derivanti dai rilevamenti degli autovelox. Ecco come puoi evitare di incorrere in conseguenze serie

L’autovelox, situato in molti tratti stradali ed autostradali dell’intero Stivale, svolge la funzione di rilevare la velocità di marcia che i veicoli compiono durante la percorrenza di una determinata strada.

Il compito dell’autovelox si concretizza attraverso l’emissione di raggi laser che rilevano prima il passaggio del veicolo, e successivamente, attraverso una rapidissima operazione matematica, riescono a individuare la velocità di circolazione dello stesso.

Sono due le tipologie di strumenti che possono essere presenti su strada. La più diffusa è l’autovelox fisso, posizionato stabilmente in un determinato punto della carreggiata.

Ma è altresì possibile che lo stesso si presenti mobile, montato generalmente su un piedistallo o direttamente sopra un’auto civetta delle forze dell’ordine, o anch’esso piantato a terra, nella stessa posizione del fisso.

Cosa accade se si viene sorpresi a compiere la trasgressione?

La Cassazione ha stabilito, attraverso un’interpretazione normativa, che coloro i quali hanno ricevuto una sanzione poiché sorpresi ad eccedere il limite di circolazione stabilito sul tratto stradale percorso, con rilevazione da parte dell’autovelox della velocità elevata, potranno sventare la sottrazione dei punti dalla propria patente, oltre che la sanzione pecuniaria conseguente. Ma in che modo? Sappiamo bene che in casi come questi, i conducenti sorpresi a non osservare le norme imposte dalla segnaletica – ed indirettamente dal Codice della Strada – possono addirittura incorrere nella sospensione a tempo indeterminato della propria patente di guida.

Se si viene sorpresi da un autovelox, mobile o fisso, a non rispettare il limite di velocità imposto sulla carreggiata generalmente si manifesta una specifica procedura, a cui il conducente viene sottoposto: innanzitutto quest’ultimo riceverà una notifica, indicante l’importo della sanzione e il quantitativo di punti che gli verranno detratti, successivamente, secondo quando indicato dal verbale, bisognerà diffondere i dati personali di colui che effettivamente si trovava a condurre il veicolo al momento del rilevamento, ossia il soggetto che in prima persona ha compiuto l’inosservanza.

Patente
Patenti e limite di velocità (Canva/Ministero dei Trasporti) – www.aerospacecue.it

Un’alternativa valida e legale

Sono due le strade che, al verificarsi di tale situazione, il titolare della vettura può decidere di imboccare. O procederà a fornire i dati del conducente effettivo, che subirà la decurtazione, o ometterà la comunicazione, ricevendo un rincaro sulla sanzione stabilita, ma evitando di essere sottoposto alla diminuzione di punti sulla patente. E’ proprio qui che entra in gioco la Corte di Cassazione, che ha, di fatto, definito l’esistenza di una terza opzione. Chi riceve la notifica potrà, infatti, dichiarare alle autorità di non poter procedere all’identificazione della persona che al momento del superamento del limite si trovava alla guida, affermazione che dovrà, tuttavia, essere motivata “da una ragione concreta e documentabile“.

Per procedere verso tale scelta, è fondamentale che il motivo citato risulti essere adeguatamente supportato da prove che lo rendano credibile. Ad esempio, si può fornire come motivazione che, essendo il veicolo utilizzato da più persone, sia impossibile risalire a chi si trovava alla guida al momento del rilevamento. Una strada alternativa che può rivelarsi utile, ma la certezza in merito non può di certo essere definita da nessuno. Tutto varia a seconda della decisione delle autorità o del Giudice di Pace, qualora il soggetto dovesse presentare un ricorso.