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Marte, al Polo sta accadendo l’irreparabile | Il ghiaccio sta letteralmente scomparendo: la superficie risale come la crosta terrestre

Marte e ghiaccio

Marte e Polo marziano (Canva/Freepik foto) - www.aerospacecue.it

Il Polo di Marte sta subendo le conseguenze di un fenomeno incredibile. Dalla Terra appare ancora di difficile comprensione

Il Pianeta Rosso, così conosciuto per via del suo caratteristico colore, presenta delle temperature variabili tra i -140°C, nel corso degli inverni polari, e i 20°C, in corrispondenza della stagione estiva.

Nei periodi in cui la sua orbita si avvicina particolarmente alla stella madre del Sistema Solare, il Sole, sul pianeta hanno luogo delle violente tempeste di sabbia, che sono spesso causa diretta del repentino aumento delle temperature.

L’escursione termica marziana è un fenomeno che comporta un’enorme discrepanza climatica tra l’emisfero settentrionale, caratterizzato da temperature costantemente molto basse, e quello meridionale, dove avviene esattamente l’opposto.

La superficie marziana ha da sempre attirato l’attenzione degli studiosi, poiché resisi conto della presenza di macchie e canali, ipotizzando si trattasse di corsi e masse d’acqua precedentemente site sul pianeta, alimentando la possibilità di una potenziale passata vita.

Cosa succede a Marte?

Uno studio recentemente condotto ha messo in luce che, allo stato corrente, il polo nord di Marte sta subendo sempre più l’opprimente peso esercitato dalla calotta polare formatasi nel corso degli ultimi milioni di anni. Per l’approfondimento di questo fenomeno gli studiosi si sono avvalsi dei dati combinati derivanti da fonti differenti, tra i quali quelli raccolti dal lander InSight, riscontrando risultati che riescono ad incastrarsi in modo coerente tra loro.

All’interno della ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, viene spiegato come su Marte, non essendo più presente ghiaccio, la crosta sta subendo una risalita, affrontando un processo noto come rimbalzo isostatico glaciale. Si ipotizza che nei milioni di anni a dietro la superficie marziana possa esser stata caratterizzata dalla fitta presenza di calotte polari, che avrebbero reso il pianeta congelato, anche se esistono opinioni discordanti in merito. Alcune bandiere dimostrano, infatti, come le calotte polari marziane siano relativamente giovani, avendo avuto origine meno di 10 milioni di anni fa, risultando recenti a sufficienza per determinare lo sprofondamento della crosta marziana ai poli.

InSight
Lander InSight (NASA JPT foto) – www.aerospacecue.it

Il delicato lavoro degli studiosi

Eppure, l’attività di sprofondamento non si è dimostrata rapida a tal punto da essere rilevata dall’orbita, chiamando i ricercatori a formulare ipotesi in merito, basandosi su differenti ipotetici modelli evolutivi della geologia marziana e non solo. Sono stati ben 84 i differenti modelli rilevati, la cui validità è stata posta in esame attraverso la ricerca di vincoli. Attraverso tali approfondimento è stato possibile stabilire un limite rispetto alla velocità di sprofondamento della crosta, usufruendo dei rilevamenti effettuati dal lander NASA InSight.

Al termine dell’attività, è emerso che soltanto tre modelli fossero in grado di dimostrarsi coerenti con i vincoli stabiliti, in quanto manifestavano l’interno del pianeta come molto viscoso e relativamente freddo, indicando come, presumibilmente, gli elementi radioattivi in grado di conferire a Marte le sue temperature si localizzino nella crosta marziana e non nelle profondità interne del Pianeta Rosso.