“Sono stato rapito dagli alieni” | Un’esperienza lunga 33 anni: sembravano italiani e giocavano alla Play Station

Illustrazione di un rapimento alieno (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una nuova testimonianza di un cittadino italiano racconta di un rapimento alieno e di una prigionia durata ben 33 anni
Tra centinaia di libri e un intero filone cinematografico che non accenna a frenare l’interesse suscitato negli spettatori, la razza umana è ormai abituata a sentir parlare di extraterrestri.
E anche se sono in pochi a giurare di averne visto uno in carne ed ossa, tutti noi possiamo immaginarci il loro aspetto, per l’appunto rifacendoci alle immagini notate in un fumetto o ad un film visto al cinema.
C’è chi potrebbe interpretarli come creature maligne mosse dalla volontà di distruggere l’umanità, come gli xenomorfi presenti in Alien, cult di Ridley Scott, o chi li raffigura nella propria mente come esseri curiosi ed innocui, come E.T., probabilmente il più famoso tra gli alieni.
Ma come dicevamo, anche se in pochissimi, esistono e sono esistiti uomini e donne divenuti noti per aver manifestato l’avvenuto incontro con un extraterrestre, più o meno lieto, le cui testimonianze sono sempre state al centro di polemiche e dubbi.
E’ davvero possibile entrarvi in contatto?
Negli scorsi mesi un uomo, la cui identità non è stata resa pubblica, ha affermato di esser stato in contatto prolungato con gli alieni per oltre 30 anni, dopo esser stato rapito dagli stessi. Quella che lui inizialmente definisce un’esperienza “deprimente e disastrosa” avrebbe avuto inizio come un gioco tra amici; lui ed il suo gruppo, da sempre grandi appassionati di scienza e fantascienza sarebbero riusciti a risalire, navigando nel dark web, alle coordinate di un punto non ben definito della Calabria, tra i comuni di Catanzaro e Botricello. Qui, prosegue il racconto, sarebbe sorta quella che viene definita l’Area 52, ovverosia un luogo segreto dove vengono condotti esperimenti alieni, esattamente allo stesso modo in cui, secondo la diffusa leggenda metropolitana, accadrebbe nella più celebre Area 51, nel pieno deserto del Nevada.
Mossi dalla curiosità e dal fascino per l’ipotetica presenta di forme di vita extraterrestri nel luogo, il gruppo si sarebbe diretto verso le coordinate scovate sul web, fino a raggiungere un campo dove l’effettivo rapimento avrebbe avuto luogo. Alla domanda del reporter su come questo si fosse concretizzato, l’uomo risponde di aver assistito ad un lampo brillante e di non ricordare più nulla da quell’istante, sino al suo risveglio all’interno di un’astronave aliena. Il rapito aveva 15 anni al tempo dell’evento e specifica di ricordarselo con precisione in quanto soltanto il giorno prima aveva festeggiato il suo compleanno; sarebbe rimasto in mano degli alieni per ben 33 anni.

La fuga dall’astronave e il messaggio all’umanità da parte degli alieni
La fuga sarebbe stata possibile solo dopo oltre tre decenni di prigionia, effettuando una fuga dall’astronave aliena attraverso una porta. Uscendo da questa sarebbe immediatamente stato catapultato nuovamente sulla Terra, a Reggio Calabria, più precisamente nei pressi del Museo Archeologico Nazionale, noto per essere il luogo di conservazione dei Bronzi di Riace; il rapito afferma che proprio in questo luogo sarebbe presente un portale magico, nascosto, che permette di riprendere contatti con il globo. E sull’esperienza, racconta di essersi abituato alla “compagnia” degli alieni, che si sarebbero rivelati molto più ospitali del previsto; l’uomo racconta di come gli stessi avrebbero messo a sua disposizione tutti i “comfort” di cui godeva sulla Terra, a partire dalla PlayStation. Tra gli elementi che più sono rimasti impressi all’uomo c’è la cucina aliena, definita come un’esperienza tremenda, distante anni luce dalla tradizionale cucina umana.
Ma come sarebbe avvenuta la conversazione tra l’uomo e gli alieni? L’intervistato svela che gli stessi parlassero un fluente italiano, con un’inflessione dialettale tra il catanzarese e il molisano, proprio per questo la comprensione era facilitata. Il reporter a questo punto chiede se gli siano stati forniti dei messaggi o delle informazioni da diffondere all’umanità; gli alieni avrebbero sollecitato gli umani – e gli italiani nello specifico – a non costruire il Ponte sullo Stretto di Messina e a “cambiare il conduttore dei pacchi” – con presumibile riferimento al programma Rai “Affari Tuoi”. Sul finire dell’intervista racconta di come, tutto sommato, l’esperienza si sia rivelata formativa e forgiante, paragonandola al servizio di leva militare, riservando più di una parola anche agli scettici, a coloro che potrebbero mettere in dubbio la veridicità delle sue parole; a questi risponde che prima di giudicare, dovrebbero sperimentare sulla propria pelle un rapimento trentennale da parte degli alieni, perdendo anni e anni di avvenimenti sulla Terra. “Non sapevo neanche che Giorgia Meloni fosse diventata Presidente del Consiglio, ero rimasto a Berlusconi”, afferma il rapito.