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Onde su Marte? Il rover Zhurong trova possibili tracce di antiche spiagge marziane

Il rover cinese Zhurong scopre formazioni rocciose che suggeriscono la presenza di antiche spiagge su Marte.

Marte, con il suo paesaggio brullo e polveroso, sembra tutto tranne che un posto dove una volta si potevano trovare spiagge e onde che si infrangono sulla riva. Eppure, negli ultimi anni, gli scienziati hanno raccolto sempre più prove che raccontano una storia diversa. Fiumi che scorrevano, laghi che riempivano crateri, forse addirittura un oceano intero a coprire gran parte dell’emisfero nord del pianeta. Un’idea affascinante, ma difficile da dimostrare con certezza.

I vari rover che hanno esplorato Marte nel corso degli anni hanno trovato segni di antichi letti fluviali e delta, ma nessuna prova diretta di vere e proprie coste. Le immagini satellitari mostravano strutture che potevano somigliare a spiagge, ma senza un’analisi ravvicinata del terreno, rimanevano solo ipotesi. Fino ad ora, infatti, la caccia alle spiagge marziane si era basata più su indizi indiretti che su dati concreti.

L’idea che Marte potesse aver avuto un passato più umido e ospitale ha spinto i ricercatori a cercare tracce di antiche rive, di movimenti d’acqua simili a quelli terrestri. Se fosse esistito davvero un oceano, ci si aspetterebbe di trovare depositi sedimentari lasciati dal movimento delle onde, proprio come avviene sulla Terra. Ma dove guardare? E soprattutto, come scoprire cosa si nasconde sotto la superficie marziana?

Qui entra in gioco il rover cinese Zhurong, atterrato nel 2021 nella regione di Utopia Planitia. A differenza di altri robot mandati su Marte, Zhurong è equipaggiato con un radar capace di “vedere” sotto terra, rivelando strati di roccia e sedimenti sepolti nel sottosuolo. E i dati che ha raccolto hanno portato a una scoperta incredibile.

Zhurong e le prove nascoste di un antico oceano

Un team internazionale di scienziati, tra cui ricercatori della Penn State University, ha analizzato i dati radar di Zhurong e ha trovato qualcosa di sorprendente: strati di roccia inclinati nel sottosuolo che assomigliano moltissimo a quelli delle spiagge terrestri. Secondo lo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, queste formazioni sedimentarie sono molto simili ai cosiddetti “foreshore deposits”, cioè i depositi di sabbia che si accumulano lungo la costa a causa del movimento delle onde.

I dati provengono da Utopia Planitia, una gigantesca pianura che molti scienziati sospettano fosse un tempo coperta da un oceano. Le formazioni rilevate dal radar mostrano strati inclinati in modo coerente con quelli delle spiagge terrestri, con angolazioni che rientrano perfettamente nei parametri dei depositi costieri della Terra. E non si tratta di una semplice coincidenza: il team ha escluso altre possibili cause, come il vento, il flusso di antichi fiumi o attività vulcanica.

Zona di atterraggio di Zhurong (NASA-JPL-University of Arizona foto) – www.aerospacecue.it

Un Marte più dinamico del previsto

Secondo gli studiosi, queste strutture indicano che la linea di costa di questo antico oceano si sarebbe spostata nel tempo, seguendo i cambiamenti climatici e geologici del pianeta. In altre parole, Marte non è sempre stato un mondo immobile e polveroso come lo vediamo oggi, ma un pianeta in evoluzione, con paesaggi che si trasformavano e ambienti che, forse, avrebbero potuto ospitare la vita.

Questa scoperta è una delle prove più concrete a favore dell’esistenza di un oceano marziano nel passato e potrebbe influenzare le prossime missioni alla ricerca di tracce di vita. Grazie alla tecnologia radar del rover Zhurong, ora abbiamo un modo per esplorare non solo la superficie di Marte, ma anche ciò che si nasconde sotto di essa. E chissà, forse un giorno troveremo davvero le prove definitive che il Pianeta Rosso, miliardi di anni fa, aveva coste sabbiose e onde che si infrangevano dolcemente sulla riva.