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L’Europa cede alla Cina | Ormai non c’é più nulla da fare, siamo circondati: ha divorato anche la Renault

Illustrazione di una Renault arancione (Pexels FOTO) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di una Renault arancione (Pexels FOTO) - www.aerospacecue.it

Cosa sta succedendo? Anche Renault è “sparita”, ed è quello che sta accadendo ad altre realtà. Purtroppo la Cina è inarrestabile.

Nel mondo dell’auto, fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno. Le case automobilistiche spesso si uniscono per ridurre costi, accedere a nuove tecnologie o espandere il mercato. A volte è una mossa strategica, altre volte un salvataggio in extremis.

Un esempio storico è Volkswagen, che ha inglobato marchi come Audi, Porsche, Lamborghini e Bentley, trasformandosi in un colosso dai mille volti. Lo stesso ha fatto Stellantis, nata dalla fusione di FCA (Fiat-Chrysler) e PSA (Peugeot-Citroën), creando un gigante con più di dieci marchi sotto lo stesso tetto.

Altre acquisizioni non sono andate così bene. BMW ha provato con Rover negli anni ’90, ma l’esperimento si è rivelato un disastro e il brand inglese è stato smembrato. 

Dietro queste manovre ci sono sempre soldi, strategia e un pizzico di rischio. Alcuni marchi vengono assorbiti e spariscono, altri riescono a mantenere la loro identità, ma alla fine è il mercato a decidere chi sopravvive e chi diventa solo un logo in un archivio storico.

La Cina sta arrivando!

La Cina ormai non si limita più a essere la grande fabbrica del mondo: sta diventando il padrone di casa. Nell’industria automobilistica, in particolare, il suo dominio si fa sempre più evidente. Per anni le case europee hanno snobbato le auto cinesi, considerate poco affidabili e tecnologicamente indietro. Ora la situazione si è ribaltata. Con investimenti miliardari e un’accelerazione impressionante nel settore dell’elettrico, Pechino ha stravolto il mercato. Il risultato? Oggi l’Europa fatica a tenere il passo e, in certi casi, si trova persino costretta a collaborare con i giganti cinesi per sopravvivere.

Da un lato c’è chi tenta di mettere un freno a questa invasione, con dazi e restrizioni varie. Dall’altro, alcune aziende hanno capito che combattere contro questa onda potrebbe essere una battaglia persa in partenza. Meglio, allora, trasformare il “nemico” in alleato e sfruttare la sua potenza tecnologica e produttiva. 

Illustrazione di una Renault blu (Pexels FOTO) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di una Renault blu (Pexels FOTO) – www.aerospacecue.it

La strana coppia

Il legame tra Renault e il colosso cinese Geely non è cosa nuova. Già lo scorso anno avevano dato vita a una joint venture 50-50 per la produzione di componenti per auto elettriche. Ma ora la relazione si fa ancora più seria: Geely diventa azionista di minoranza di Renault do Brasil, la divisione sudamericana del marchio francese

L’accordo permette a Geely di sfruttare la rete di contatti e gli impianti di Renault in Brasile, come lo stabilimento di San Paolo, che continuerà a produrre modelli francesi e nuovi veicoli elettrici per entrambe le aziende. Una mossa furba, che offre vantaggi a entrambi: Renault ottiene il supporto tecnologico di Geely, mentre i cinesi si ritagliano una fetta di un mercato chiave.