Elon Musk, ormai ha solo manie di protagonismo | Si sente il padrone assoluto: ora decide anche per le Agenzie Spaziali

Elon Musk e Marte (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Elon Musk ormai sta cercando di conquistare tutto, e nessuno riuscirà più a fermarlo. Deciderà lui per tutti!
Le agenzie spaziali nascono per esplorare l’universo, ma alla fine rispondono sempre a chi le finanzia: i governi. E quando la politica entra in gioco, la scienza spesso passa in secondo piano.
Ogni grande ente spaziale ha obiettivi dichiarati di ricerca e progresso, ma dietro le quinte deve seguire direttive strategiche, militari ed economiche.
La NASA, ad esempio, è legata a doppio filo al governo degli Stati Uniti. Ogni missione, ogni budget, ogni dichiarazione pubblica è influenzata dalla Casa Bianca e dal Congresso.
Se la politica dice “puntiamo su Marte”, si va su Marte. Se cambia idea e decide di investire sulla Luna, tutti si adeguano. Lo stesso vale per Roscosmos in Russia, fortemente controllata dal Cremlino, e per la CNSA in Cina, che segue strettamente la linea del Partito Comunista.
Le avventure di Musk
Se c’è una cosa che Elon Musk non ha mai fatto, è restare in silenzio. Quando decide di dire la sua, lo fa senza filtri e senza mezzi termini, anche se questo significa infiammare il web. E così, il miliardario ha deciso di scatenare il caos su X (ex-Twitter), lanciandosi in una serie di scambi al vetriolo con astronauti, utenti e persino giornalisti.
Tutto è partito da una sua dichiarazione piuttosto pesante: secondo Musk, la NASA avrebbe lasciato intenzionalmente due astronauti bloccati sulla ISS per “motivi politici”. Ovviamente, questa affermazione ha sollevato un bel polverone, e tra chi non ha potuto trattenersi c’era Andreas Mogensen, astronauta ESA, che lo ha accusato pubblicamente di mentire. E qui, beh… le cose sono degenerate.

Insulti, litigi e la minacce
Musk, invece di abbassare i toni, ha risposto con un insulto bello pesante, alludendo ad un possibile ritardo mentale. Poi ha rincarato la dose affermando che, SpaceX, avrebbe potuto riportare gli astronauti a casa mesi fa, e la colpa sarebbe dell’ex Presidente Biden. La discussione si è subito infiammata, con altri astronauti, come Scott Kelly, che hanno preso le difese di Mogensen, definendolo una persona onesta e competente. Ma Musk, prevedibilmente, non ha fatto marcia indietro, anzi, ha attaccato anche Kelly accusandolo di essere un ipocrita.
Dopo aver scatenato una vera e propria tempesta sui social, Musk ha deciso di alzare ancora di più la posta in gioco. Secondo lui, la Stazione Spaziale ha già fatto il suo tempo e sarebbe più utile concentrarsi su Marte. L’affermazione ha fatto scattare un nuovo dibattito in quanto, la ISS, è un progetto internazionale e non può essere semplicemente “spenta” su decisione di un singolo paese.