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Sole, hanno fatto una scoperta raccapricciante | Il pericolo viene dall’interno: hanno trovato un “divoratore spietato”

Sole

L'incredibile scoperta che riguarda il Sole (NASA Space Place foto) - www.aerospacecue.it

E se nel nostro Sistema Solare ci fosse un corpo in grado di divorare il Sole dall’interno? Le ipotesi degli esperti restituiscono dei risultati agghiaccianti

La principale stella del Sistema Solare è proprio il Sole, classificata come “nana gialla“, attorno al quale orbitano gli 8 pianeti più importanti del Sistema, oltre ai loro satelliti, ai pianeti minori e ad ulteriori corpi.

La stella è costituita prevalentemente da idrogeno ed elio, rispettivamente presenti per il 74% e il 24% della massa, e per il 92,1% e il 7,8% del suo volume, anche se non si tratta delle uniche tracce di elementi site nel Sole.

La distanza che intercorre tra la Terra e la stella più importante del Sistema Solare è pari a circa 149,6 milioni di chilometri. La temperatura presente sulla sua superficie si avvicina ai 6000 kelvin, nulla se pensiamo che il suo “nucleo” è capace di raggiungere addirittura 15 milioni di kelvin.

Il Sole rappresenta un’enorme produttore di energia; questo processo avviene mediante la fusione dell’idrogeno in elio, che consente di liberare un quantitativo energetico che si disperde nello spazio attraverso flussi di particelle e neutrini, oltre a radiazioni elettromagnetiche.

Le osservazioni del Sole

La principale precauzione che viene raccomandata quando si vuole compiere un’osservazione solare è, ovviamente, quella di utilizzare un filtro tra l’occhio e il punto d’osservazione. Già nell’antichità, quando si era sprovvisti dei moderni strumenti, gli astronomi utilizzavano un foglio bianco, così da evitare il danneggiamento della vista, mettendo a fuoco senza pericolo l’immagine.

Al giorno d’oggi sono molteplici gli strumenti che possono essere impiegati nella pratica, a partire dalle torri solari, di cui uno degli esempi più importanti è quella montata sul telescopio McMath del Kitt Peak, negli Stati Uniti d’America. Le torri sono dotate di uno specchio che ruota seguendo proprio il moto apparente del Sole.

Buco nero
Buco nero divora un Sole (ESO foto) – www.aerospacecue.it

Un’ipotesi drammatica

Gli scienziati sollevano la possibilità che il Sole, la stella principe del nostro Sistema, abbia inghiottito un buco nero primordiale. Con questo termine si definiscono buchi neri di piccole dimensioni, presentanti una massa simile a quella di un asteroide, formatisi nel corso dei primissimi istanti d’origine dell’Universo. Sono in molti, in realtà, a sostenere che all’interno dell’Universo siano presenti diversi buchi neri primordiali, sottolineando come la possibilità che una stella riesca a catturarne uno non sia un’ipotesi completamente fuori dalla realtà. Se questo scenario avvenisse realmente, gli effetti di un buco nero primordiale su una stella contraddistinta da una massa pari a quella del Sole, sarebbero realmente esigui, proprio data l’enorme differenza di masse. Sul lungo periodo, tuttavia, l’influenza potrebbe dimostrarsi più determinante del previsto; con il passare del tempo il buco nero proseguirebbe la consumazione della materia del nucleo stellare, sino a consumare completamente la stella stessa, determinando la fine della sua esistenza.

Uno studio recentemente pubblicato su Universe Today mette in luce come l’elemento determinante sia la dimensione iniziale del buco nero; per esempio, i corpi che presentano una massa pari a circa un miliardesimo rispetto a quella solare, riuscirebbero a consumare una stella in neanche mezzo miliardo di anni, ma se il buco nero presentasse dimensioni inferiori, la sua attività si concretizzerebbe mediante la consumazione dell’interno della stella ad un ritmo non elevato, fino a costringere la stella a gonfiarsi e tramutarsi in un corpo di temperatura inferiore rispetto alle canoniche giganti rosse. Il risultato terminale dello studio afferma con certezza che no, non esistono buchi neri all’interno del Sole; ma anche se questa eventualità fosse vera, le sue dimensioni figurerebbero come estremamente piccole.