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Luna, presentata la casa degli astronauti | Si chiama HALO ed è l’orgoglio italiano: manca poco al loro arrivo sul nostro satellite

Illustrazione di una persona che passeggia sulla Luna (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di una persona che passeggia sulla Luna (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it

La nuova casa per gli astronauti non è più un sogno, ma una realtà. Si chiama Bali ed è merito di tanti ricercatori italiani.

Costruire case sulla Luna non è fantascienza, ma una sfida tecnologica ancora aperta. Le agenzie spaziali, come la NASA e l’ESA, stanno studiando materiali innovativi, come il regolite lunare stampato in 3D, per creare strutture resistenti senza dover trasportare troppi materiali dalla Terra.

L’assenza di un’atmosfera protettiva rende necessario schermare le abitazioni dalle radiazioni cosmiche e dalle temperature estreme. Per questo, si pensa a basi sotterranee o cupole ricoperte di regolite per offrire protezione e isolamento.

L’energia potrebbe arrivare dal Sole, con pannelli solari ottimizzati per l’ambiente lunare. L’acqua, invece, potrebbe essere estratta dal ghiaccio presente nei crateri in ombra, rendendo possibile la produzione di ossigeno e carburante.

Se questi problemi saranno risolti, le basi lunari potrebbero diventare realtà nei prossimi decenni, aprendo la strada a una presenza stabile dell’uomo nello spazio e, forse, a future colonie su Marte.

Un pezzo di Luna made in Italy

Non capita tutti i giorni di vedere un pezzo di futuro nascere sotto casa, ma a Torino sta succedendo proprio questo. La Thales Alenia Space, colosso dell’aerospazio italiano, ha appena completato HALO, il modulo abitativo che diventerà una casa per gli astronauti in viaggio verso la Luna. Sì, hai capito bene: un pezzo della prossima stazione spaziale lunare Gateway ha preso forma tra le mura di uno stabilimento piemontese. Se ci pensi, è pazzesco.

La presentazione ufficiale si è svolta in grande stile, con giornalisti da tutto il mondo e ospiti di rilievo. A breve, HALO lascerà Torino per l’Arizona, direzione Northrop Grumman, dove subirà gli ultimi ritocchi prima del lancio previsto nel 2028 con la missione Artemis IV. E qui si gioca una partita importante: HALO non è solo un dormitorio spaziale, ma un vero e proprio hub logistico, un punto nevralgico per gli esperimenti scientifici e le operazioni future sulla Luna.

Lander lunare (ESA foto)
Lander lunare (ESA foto) – www.aerospacecue.it

Le future missioni

Non è un caso se l’Italia sta giocando un ruolo da protagonista in questa nuova corsa allo spazio. Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha dichiarato che stanno costruendo un percorso che non si ferma alla Luna, ma punta anche verso altri pianeti, come Marte. 

Ma non è tutto. L’Italia è coinvolta anche in progetti come il Modular Permanent Habitat (MPH) e Moonlight, l’iniziativa dell’ESA per creare un sistema di navigazione e comunicazione sulla Luna. Poi c’è LuGRE, un programma per migliorare i sistemi di navigazione lunare basati su GNSS. Ah, e non dimentichiamo il Centro di Simulazione e Controllo delle Missioni Robotiche Lunari di ALTEC, sempre a Torino.