Patente, ora il Governo ha preso la decisione e definitiva | Non tela prendi più dopo questa età: limite abbassato, puoi andare solo a piedi
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Nuovo limite per il conseguimento della patente (Canva/Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
L’introduzione di un limite d’età per il conseguimento della patente ha stupito molti automobilisti. Ecco cosa cambia
Quando si vuole condurre un veicolo su strada è obbligato portare con sé la propria patente di guida, precedentemente ottenuta. Si tratta di un documento fondamentale che abilita alla circolazione, che entra in possesso del candidato guidatore soltanto quando lo stesso riesce a superare una prova scritta e un esame pratico.
Sono molteplici le tipologie di patente previste dall’ordinamento italiano, tutte rilasciate direttamente dalla Repubblica Italiana. Si va dalla A sino alla D+E; ciascuna di loro permette la conduzione di differenti tipologie di mezzi, da ciclomotori a autotreni e autosnodati.
La patente più comunemente diffusa è quella di categoria B, conseguibile a partire dai 18 anni d’età. La stessa abilita alla conduzione, tra i vari, anche degli autoveicoli, garantendo al conducente la possibilità di trasportare contemporaneamente fino a nove persone, compreso lui stesso.
Il principio fondante, qualunque sia la patente che si è stati capaci di conseguire, è il rispetto delle norme del Codice della Strada, fondamentale a regolare la circolazione e il rispetto tra gli automobilisti, imponendo una serie di misure volte a rendere le strade un posto sempre più sicuro.
La sorprendente decisione
Il 1° gennaio 2025 ha rappresentato l’entrata in vigore di un’ulteriore norma, volta ad introdurre un preciso limite entro cui sarà possibile ottenere e rinnovare la patente di guida, nello specifico proprio quella di tipo B. Infatti, i soggetti che hanno superato i 75 anni di età non potranno usufruire del conseguimento del documento che abilita alla conduzione dei veicoli su strada, imponendo un limite che ha rappresentato una reale svolta nell’ambito, non venendo proprio accolta favorevolmente da tutti i soggetti implicati.
La normativa è chiara e stabilisce che tutti coloro i quali hanno raggiunto una determinata età – i 75 anni, per l’appunto – non avranno nemmeno la possibilità di rinnovare la patente, anche se effettuata precedentemente rispetto al raggiungimento o al superamento del limite imposto. Il motivo è da ricercarsi nei rischi, evidenziati da esperti che si sono focalizzati con attenzione sull’argomento, che un’età avanzata può comportare sullo stile di guida, influendo in modo disagiante sulla regolare percorrenza, sia in termini di concentrazione al ribasso, sia per quanto concerne riflessi e fattori cognitivi.
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I motivi che hanno spinto il Governo
Una misura volta, dunque, ad accrescere la sicurezza su strada. Dati alla mano, secondo quanto esposto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), gli automobilisti facenti parte della fascia d’età inquadrata figurano come quelli maggiormente a rischio nel coinvolgimento in sinistri stradali, nel ruolo di conducenti, ma anche di pedoni. L’avanzare dell’età comporta un’inevitabile decrescita nelle capacità cognitive e motorie dei soggetti; ciò vuol dire che nelle situazioni di rischio o emergenza, quando sarebbe opportuno agire con tempestività, risulta difficile per le persone anziane procedere in tempi contratti.
La normativa introdotta dal Governo ha quindi il principale scopo di porre la vita e la sicurezza degli automobilisti, specie quelli appartenenti a fasce d’età più fragili, al primo posto, come priorità assoluta. Non tutti si sono dimostrati entusiasti nei riguardi di questa introduzione, sentendosi quasi privati della loro libertà di libero movimento. Ma grazie alle iniziative che molti Comuni in tutta Italia stanno diffondendo, come servizi d’accompagnamento, senza contare la possibilità di car sharing e di usufruire dei mezzi pubblici, le alternative per svolgere la propria quotidianità senza comportare grossi mutamenti restano diverse.