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Isaac Newton ha predetto qualcosa di terrificante | Altro che Nostradamus: la Terra finirà tra pochissimi anni

Isaac Newton

Isaac Newton e la fine del mondo (Canva/INGV foto) - www.aerospacecue.it

Uno scritto realizzato da Newton e risalente al XVIII secolo inquadra un nuovo raccapricciante scenario sulla fine del pianeta Terra. Ecco ciò che è emerso

Conosciuto come una delle figure più rivoluzionarie nella storia moderna, l’influenza rappresentata da Isaac Newton è tale da condurlo ad essere ancora oggi, a distanza di oltre 130 anni, ricordato come uno dei principali padri della fisica e della matematica.

La sua opera di maggior importanza, datata 1867, è sicuramente “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica“, nella quale si descrive per la prima volta la legge di gravitazione universale, introducendo al mondo della fisica i concetti di dinamicità, forza e massa.

L’eredità di Newton è ugualmente significativa nel campo matematico, in quanto contribuì allo sviluppo del calcolo infinitesimale e i suoi studi rappresentano un elemento fondante anche per lo sviluppo dell’ottica moderna.

Di pari importanza sono le leggi del moto, che hanno definito il mondo della meccanica classica odierna, nota, non a caso, anche come meccanica newtoniana. Mediante i principi esposti dal britannico è stato possibile approfondire la relazione tra il moto di un oggetto e le forze che vi agiscono.

Newton e la fine del mondo

Ma Sir Isaac Newton, data la sua devozione e il suo profondo interesse nei confronti della religione, si è reso protagonista di uno scritto, recentemente riemerso grazie all’opera dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Al suo interno viene esplicata sulla profezia riguardante la fine del mondo. Il rivoluzionario britannico nel 1704 realizzò una previsione basata sul contenuto dei testi biblici, inquadrando nell’anno 2060 il momento corrispondente alla fine di tutto.

Ciò deriva dalla presa in riferimento dell’interpretazione protestante degli scritti riguardanti l’Apocalisse, che trattano, tra i vari argomenti, anche la battaglia di Armageddon, che vedrebbe le forze benigne sotto il comando di Dio scontrarsi con le fonti maligne sotto l’egemonia dei Re della Terra. Secondo le scritture questo evento sarebbe alla base della potenziale fine del mondo, antecedente ad un periodo di pace millenaria.

Lettera di Newton
Parte della lettera scritta da Newton (Hebrew University of Jerusalem foto) – www,aerospacecue.it

Su quali eventi si basa la profezia?

A far luce sulla teoria esposta da Newton è intervenuto il professore della King’s College University di Halfiax, Stephen D. Snobelen, che ha spiegato come gli scritti dello scienziato facciano riferimento alle date presenti all’interno del Libro di Daniele, della Bibbia. E’ proprio l’esperto a definire Newton più come un “filosofo naturale” rispetto al ruolo di scienziato ed il motivo è evidente proprio mediante a teorie strettamente correlate agli scritti religiosi da lui stesso diffuse. Ma come il nativo del Lincolnshire è riuscito ad identificare il 2060 l’anno della fine?

Tutto si fonda sulla sua convinzione che tra l’abbandono della Chiesa e l’affermazione di religioni “corrotte”, come il Cattolicesimo, seguendo la corrente ideologico-religiosa dei Protestanti, sarebbero trascorsi esattamente 1.260 anni; a partire dall‘800 d.C., anno della fondazione Sacro Romano Impero, identificato da Newton come evento di svolta relativamente all’abbandono ecclesiastico, aggiungendo proprio 1.260 si arriva all’anno 2060. Nell’agghiacciante scritto il fisico e matematico definisce la possibilità che la fine del mondo possa avvenire anche più tardi rispetto a quanto risultato dai suoi calcoli, definendo come a seguito della stessa Dio stabilirà un regno di pace dalla durata di 1.000 anni. Il professor Snobelen definisce come secondo Newton non fosse presente alcuna barriera distintiva tra religione e scienza, che tradizionalmente rappresentano invece due poli completamente opposti. A riportare la notizia è The Sun, attenendosi alle testimonianze scritte fornite dall’Università Ebraica di Gerusalemme.