Su Marte hanno trovato la fonte della vita | La scoperta ha fatto sobbalzare tutti: è allo stato liquido
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I segreti della superficie marziana (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Sul pianeta rosso è avvenuta una scoperta sensazionale. Può ribaltare completamente le ipotesi formulate in precedenza dagli scienziati
L’esplorazione di Marte ha da sempre rappresentato un obiettivo a cui la comunità scientifica ha rivolto un particolare occhio di riguardo sin dall’epoca della corsa allo Spazio e della conseguente conquista della Luna, ormai sessant’anni fa.
Il principale dubbio diffuso tra le menti degli esperti ma anche dei semplici appassionati ormai già da svariati decenni, riguarda la possibilità che il suolo marziano abbia ospitato forme di vita nel corso della sua storia.
Le prime missioni, non a caso, cominciarono già negli anni ’60, con il tentato fly-by da parte dei sovietici nell’ambito del programma Mars, poi rivelatosi un reale fallimento. Furono proprio i loro rivali, gli statunitensi, a spedire la prima sonda, la NASA Mariner 4, nelle vicinanze del pianeta.
Gli sviluppi in campo aerospaziale degli ultimi anni stanno permettendo di ottenere informazioni sempre più dettagliate, spesso neanche auspicabili, in riferimento alle caratteristiche di Marte. E sembra che nel giro di un decennio, le prime spedizioni di uomini sul suolo marziano potranno finalmente concretizzarsi.
Un rinvenimento epocale
Il pianeta Rosso si trova attualmente al centro dell’esplorazione da parte del rover NASA Curiosity, saldo sul territorio marziano ormai dal 2012. Lo stesso ha portato alla luce delle strutture caratterizzate da una forma ondulata nei pressi del Gale Crater che, a detta degli esperti, indicherebbero la presenza di acqua liquida presente negli stessi sedimenti in passato; questo perché le strutture assomigliano molto ad analoghe forme presenti nei laghi della Terra, che assumono queste caratteristiche per mezzo dell’azione dei venti.
La scoperta sensazionale stravolge la convinzione riguardante la posizione dell’acqua su Marte, a detta di alcuni esperti presente unicamente sotto il ghiaccio. Il rilevamento delle strutture, invece, suggerisce la precedente presenza di masse d’acqua, direttamente a contatto con l’atmosfera del pianeta rosso, presumibilmente esistiti oltre 3,7 miliardi di anni fa, stando alle stime riportate. Esaminando le caratteristiche di quelle che vengono definite “onde sedimentarie“, è possibile comprendere come i laghi fossero profondi meno di due metri, pur rivelandosi estesi su una superficie particolarmente ampia.
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Le esplorazioni non si fermano
L’elemento che più conferisce attendibilità alla tesi indicante la presenza di vita su Marte è proprio il fatto che l’acqua, essendo esposta sulla superficie, sia rimasta a contatto direttamente con l’atmosfera, favorendo potenzialmente lo sviluppo di forme di vita microbica. Gli scienziati indicano come il “declino” degli esseri viventi sul pianeta rosso possa essere correlato alla scomparsa del campo magnetico marziano; non possedendo più una barriera di contrasto rispetto al vento solare, le radiazioni da esso comportate hanno fatto sì che l’acqua evaporasse completamente, non rendendo più possibile la formazione di forme di vita.
Le scoperte effettuate dal rover Curiosity rappresentano soltanto la punta dell’iceberg; le missioni per esplorare la superficie marziana, con fiducia di rinvenire ulteriori tracce a testimonianza di precedente vita sul pianeta proseguiranno, tentando di spingersi sempre più oltre. Ma le spedizioni finora condotte sono già state in grado di rivelarci molto, aiutando la comunità scientifica a comprendere quanto Marte appaia, in realtà, decisamente più complesso di quanto ci si aspettava.