Stelle, sono le Sirene dell’Universo | Il loro canto è ammaliante: “Mai provata una sensazione simile”
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Illustrazione del movimento delle stelle (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it
Le stelle non sono immobili, non sono solo “piccole” luci in cielo. Ma possono “cantare”, e la sensazione è davvero particolare.
Le stelle non sono silenziose come sembrano. Anche se nello spazio il suono non si propaga, le loro vibrazioni creano veri e propri “rumori” sotto forma di onde gravitazionali ed elettromagnetiche.
Le pulsar, ad esempio, sono stelle di neutroni che ruotano velocissime, emettendo fasci di onde radio a intervalli regolari. È come se fossero fari cosmici che ticchettano nello spazio.
Poi ci sono le supernove, che esplodono con un’energia spaventosa, producendo onde d’urto e segnali radio che viaggiano per milioni di anni luce. Queste esplosioni possono persino creare onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo che rivelano dettagli sulla loro potenza.
Ma i “rumori” più inquietanti vengono dai buchi neri, che quando inghiottono materia emettono onde gravitazionali simili a rintocchi di campane cosmiche. Gli strumenti come LIGO e Virgo riescono a captare questi segnali, permettendoci di “ascoltare” gli eventi più estremi dell’universo.
Il suono dello spazio che non possiamo sentire
L’universo è un posto incredibile, ma c’è una cosa che non potremo mai fare davvero: ascoltarlo. Nello spazio il suono non si propaga, perché non c’è aria a trasportarlo. Eppure, grazie alla scienza, possiamo trasformare i dati cosmici in qualcosa di udibile, dandoci la possibilità di “sentire” le stelle e le galassie come se componessero una sinfonia invisibile.
Un esempio straordinario è l’ammasso di galassie RXC J0142.9 + 4438, immortalato dal Telescopio Spaziale Hubble. Grazie a una tecnica chiamata sonificazione, gli scienziati sono riusciti a trasformare l’immagine di questa gigantesca struttura cosmica in una traccia musicale. Il risultato? Un canto misterioso che proviene da oltre 4 miliardi di anni luce di distanza.
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Una tecnica particolare
Ma come funziona esattamente? In pratica, gli astronomi assegnano toni e volumi agli elementi dell’immagine, basandosi su caratteristiche come luminosità e posizione. Gli oggetti più luminosi producono suoni più intensi, mentre quelli situati nella parte superiore dell’immagine generano note più alte rispetto a quelli in basso. Se ascolti questa “musica spaziale”, sentirai i suoni spostarsi da sinistra a destra, seguendo la disposizione delle stelle e delle galassie nella foto.
Non è solo un esperimento affascinante, ma anche un modo per permettere a tutti di esplorare l’universo in una maniera completamente nuova. Persino chi non può vedere un’immagine astronomica può ascoltarla, percependone i dettagli attraverso il suono. La scienza riesce così a darci un altro modo di vivere il cosmo, trasformando il silenzio infinito dello spazio in qualcosa che possiamo finalmente sentire.