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La Cina ‘guarda nell’Universo’ | L’esplorazione è al via e la NASA è battuta: astronauti sulla Luna prima di ogni altra Nazione

Programma spaziale cinese

Le mire della Cina verso la Luna (Canva/Pexels foto) - www.aerospacecue.it

La potenza asiatica si dimostra ancora una volta estremamente competitiva sul piano delle esplorazioni spaziali. Gli ambiziosi obiettivi previsti nel programma

La Repubblica Popolare Cinese al giorno d’oggi mantiene un ruolo di significativa importanza nell’ambito aerospaziale, data l’attività del suo programma e l’avanguardia delle opere che vengono sviluppate nel campo della ricerca e delle esplorazioni.

L’avvio del percorso in tale ambito corrisponde al periodo della Guerra Fredda, più precisamente al 1956, data a cui si fa risalire l’inizio di una prolifica cooperazione tra la Cina di Mao Zedong e l’allora Unione Sovietica, che rappresentavano le principali potenze comuniste sulla scena mondiale.

Il programma spaziale cinese affonda le sue radici soprattutto nella necessità di potenziare l’apparato militare dello Stato, dato che nell’ambito del programma stesso c’era la possibilità di sviluppare l’aviazione nazionale, effettuare test con missili balistici e razzi, fondamentali per la difesa della Nazione in uno scenario di continua tensione e possibile esplosione bellica.

Eppure, dal punto di vista prettamente aerospaziale, fu solo nel 1970 che si assistette al lancio in orbita del primo satellite cinese, il Dong Fang Hong. Ma con l’inizio del XXI secolo la Cina si è rapidamente affermata nel panorama interspaziale globale per via della sua incessante attività, che l’hanno condotta ad essere una delle eccellenze in questo campo.

Un grande passo in avanti per l’aerospaziale cinese

La Cina punta alla conquista della Luna. Lo scorso 12 febbraio sono stati ufficializzate le tute che gli astronauti asiatici indosseranno nell’ambito della missione che li porterà verso il satellite entro il 2030, come ribadito dall’annuncio del CMS, ufficio che si occupa del volo degli umani nello spazio. La spedizione, che si articolerà mediante l’impiego di un rover, rappresenterà una missione lampo, fondamentale per lo sviluppo delle nuove tecnologie implementate dalla CNSA (Agenzia Spaziale Cinese), tra le quali figurano razzi e mezzi spaziali da impiegare nelle esplorazioni.

Le tute che gli astronauti indosseranno possiedono il nome di Wanguy, traducibile con l’espressione “guardare nell’universo”, mentre il rover impiegato nella missione in programma sarà noto come Tansuo, letteralmente “esplorazione”. Si tratta di due denominazioni derivanti da rispettabili concorsi pubblici, dove i cittadini sono stati chiamati ad inviare le proprie proposte inerenti ai nomi. Se pensiamo, inoltre, che il 2029 rappresenterà il settantesimo anniversario dalla costituzione della Repubblica Popolare di Cina, risulta più agevole comprendere come l’importanza dei nomi accresca notevolmente, al fine di dimostrare le ambizioni e le competenze della potenza asiatica.

Mezzo spaziale
Tecnologia cinese nei viaggi spaziali (CNSA foto) – www.aerospacecue.it

Le nuove tecnologie sviluppate

Il piano ipotizzato dai cinesi si concretizzerebbe con l’esecuzione di un allunaggio per mezzo di un equipaggio composto esclusivamente da due taikonauti. La reale innovazione risiede nella procedura di lancio, che dovrà avvenire usufruendo del Lunga Marcia 10, nuovo vettore, in grado di trasportare una quantità pari a 27 tonnellate direttamente sulla superficie della Luna. Si occuperà del lancio del modulo Lanyue, comprendente equipaggio, e successivamente del Mengzhou, modulo di servizio e trasporto.

Ciò avverrà nel corso del 2026, periodo durante cui sarà previsto il primo test di volo riguardante il Lunga Marcia 10A, che sarà seguito l’anno successivo dal lancio inaugurale in orbita del Lunga Marcia 10. Le due prove saranno determinanti al fine di comprendere il reale potenziale del programma spaziale cinese, il cui ambizioso obiettivo mira proprio al 2029 per la concretizzazione dell’allunaggio semplice.