Auto, è già obbligatorio farlo ed aumenterà pure | Un’altra batosta per i cittadini: il Governo la aumenta del 22%
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Lievitano i prezzi (Canva/Rgbstock foto) - www.aerospacecue.it
Mantenere la propria automobile sta diventando una sfida sempre più complessa per i consumatori. Ecco la nuova misura che andrà a gravare sul loro portafoglio
La spesa media che i cittadini italiani effettuano annualmente per il mantenimento della propria automobile sta superando limiti sempre più proibitivi con il passare degli anni, riuscendo a malapena a mantenersi di poco sopra la soglia dei 1.000 euro.
Il discorso, ovviamente, è soggetto ad importanti variazioni in base al modello e al segmento di mercato che ciascun automobilista decide di scegliere. Ma anche nei casi in cui si opta per una vettura dal valore commerciale non esageratamente elevato, la situazione non migliora particolarmente.
Pensate soltanto al carburante, che oscilla vertiginosamente ogni mese prima di trovare un parziale equilibrio, per non parlare delle spese di gestione e la manutenzione, a cui i consumatori sperano sempre di poter scampare ma che, fin troppo spesso, si rende necessaria.
E aggiungiamoci anche l’assicurazione auto, uno degli aspetti che influisce maggiormente sui costi complessivi per il mantenimento della vettura. Soltanto la RC Auto rappresenta oltre il 20% della spesa annuale sostenuta in media dagli automobilisti.
L’ennesimo aumento a discapito dei consumatori
Il disegno di legge 1337/2024 di conversione del decreto Milleproroghe 202/2024 ha previsto, attraverso l’emendamento 7.0.1, un aumento decisivo sul costo della revisione auto obbligatoria. Entro il 25 febbraio 2025 si concretizzerà la decisione definitiva, ma all’interno del testo dell’emendamento si comprende già la natura della nuova misura disposta, come riportato da Quattroruote.
Viene espresso come il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze “modifica la tariffa prevista dall’articolo 1, comma 1 di cui al decreto del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili 3 agosto 2021, n. 317, aumentandola di un importo pari a 9,18 euro”. Ciò vuol dire che l’aumento, la cui entrata in vigore è, secondo le correnti disposizioni, prevista per il 1° gennaio 2026, comporterà una mutazione al rialzo rispetto ai 79,02 euro attuali, che diverranno 88,2. Il malcontento generale è realmente tonante, soprattutto perché già nel 2021 la tariffa era stata soggetta ad un rincaro, passando dal precedente costo pari a 66,88 euro a quello odierno.
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Le ulteriori disposizioni in merito
L’articolo 80 del Codice della Strada stabilisce le tempistiche entro le quali effettuare obbligatoriamente la revisione, che non saranno soggette a modifiche. Dunque, non dovranno trascorrere più di quattro anni dalla data d’immatricolazione della vettura per l’effettuazione della prima revisione, che si renderà successivamente necessaria una volta ogni due anni, con possibilità di anticipare i tempi in entrambe le situazioni. Tali norme sono valide per tutti i veicoli, ad eccezione di autobus, taxi, ambulanze, vetture a noleggio o mezzi caratterizzati da un peso superiore a 3,5 tonnellate.
Per questi veicoli specifici esiste l’obbligo di effettuare la revisione a cadenza annuale, con termine ultimo valido per tutte le vetture rappresentato dal giorno finale del mese durante cui è avvenuta l’immatricolazione dell’auto o la sua ultima revisione, la cui data è consultabile direttamente presso il Portale dell’Automobile. E nel caso in cui la revisione dell’auto condotta su strada risultasse scaduta, saranno previste sanzioni decisamente salate. Più nello specifico una multa compresa tra i 173 e i 694 euro in presenza di una mancata revisione, potenzialmente soggetta a raddoppio in caso di recidiva, oltre al divieto di circolazione sino all’effettuazione della stessa. E se si venisse sorpresi alla guida di un veicolo già soggetto alla sospensione, si potrebbe addirittura incorrere nella confisca del veicolo.