Luna, gli studiosi non hanno più dubbi | Queste vallate profonde le ha scavate lui: ci ha impiegato solo dieci minuti

I crateri lunari (Depositphotos foto) - wwwaerospacecue.it
Scoperte sorprendenti sulla superficie della Luna: le sue vallate più profonde si sono formate in un lampo: ecco come.
Guardare la superficie lunare è come osservare un libro di storia cosmica. Ogni cratere, ogni rilievo racconta di impatti violenti, di un passato turbolento fatto di collisioni con asteroidi e comete. Nel tempo, grazie a missioni spaziali e immagini super dettagliate, abbiamo iniziato a capire meglio la geologia complessa del nostro satellite. Ma ci sono ancora tante domande senza risposta.
Tra le aree più intriganti c’è il bacino Schrödinger, un enorme cratere vicino al polo sud della Luna. È uno dei più giovani e meglio conservati, un vero e proprio laboratorio naturale per chi studia l’evoluzione lunare. Qui si trovano strutture geologiche uniche, come un anello di montagne nel centro e strane formazioni radiali che si estendono per centinaia di chilometri. Gli scienziati sono particolarmente interessati a questa zona perché potrebbe nascondere indizi fondamentali sul passato della Luna.
E poi ci sono loro: le grandi valli lunari, profonde e imponenti, che ricordano i canyon terrestri. Nessuno sa con certezza come si siano formate. Qualunque sia la causa, una cosa è chiara: queste valli non si sono formate lentamente nel corso di milioni di anni, come accade sulla Terra.
Grazie alle tecnologie più avanzate, come la fotomappatura ad alta risoluzione, ora possiamo studiare queste strutture con un livello di dettaglio senza precedenti. E proprio di recente è arrivata una scoperta che ha lasciato tutti a bocca aperta: la formazione di queste vallate è stata molto più veloce e catastrofica di quanto si pensasse.
Canyon istantanei sulla Luna
A differenza del Grand Canyon in Arizona, modellato dalla pazienza dell’acqua per milioni di anni, qui tutto è avvenuto in un lampo. Un colpo di scalpello cosmico e la Luna si è ritrovata con due vallate immense, segno di una potenza distruttiva senza paragoni. Gli scienziati hanno anche scoperto che lungo queste valli si trovano crateri secondari allineati, segno che i frammenti del primo impatto sono piombati a terra in successione, scavando ulteriormente il paesaggio.
Questa scoperta non è solo affascinante: è fondamentale per le prossime missioni Artemis, che esploreranno proprio l’area del polo sud lunare. Gli astronauti potrebbero raccogliere campioni del materiale espulso dall’impatto, fornendo nuove informazioni sull’evoluzione della Luna e sulla storia primordiale del nostro sistema solare. Insomma, il nostro satellite ha ancora tanti segreti da svelare.

Una forza distruttiva mai vista prima
Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications ha svelato un dettaglio sconvolgente. Le due grandi vallate lunari, Vallis Schrödinger e Vallis Planck, non si sono formate in migliaia di anni, ma in una manciata di minuti. Per l’esattezza, meno di dieci.
Come è possibile? Tutto è successo quando un gigantesco asteroide si è schiantato sulla Luna, creando il bacino Schrödinger. L’impatto ha scagliato in aria enormi masse di rocce, che poi sono ricadute sulla superficie con una violenza inaudita. Le valli si sono scavate per effetto di questi detriti che, viaggiando a velocità comprese tra 0,95 e 1,28 km/s, hanno letteralmente inciso la crosta lunare, creando gole profonde fino a 3,5 km e lunghe centinaia di chilometri.