Astronomia, la sua origine è antichissima: la prima scienziata fu una donna
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L'astronomia ha una storia antichissima - aerospacecue.it (DepositPhoto)
In pochi conoscono l’origine dell’astronomia che in realtà è antichissima. La prima scienziata fu una donna: tutte le curiosità sulla scienza.
L’umanità ha sempre cercato di comprendere il proprio posto nell’universo. Fin dai tempi più remoti, l’ingegno e la curiosità hanno guidato i nostri antenati verso l’esplorazione e la scoperta, spingendoli a osservare il cielo e a cercare risposte ai misteri della natura. La capacità di osservare e interpretare il mondo attorno a noi è stata la base dell’evoluzione intellettuale, trasformando i gesti semplici in progressi significativi.
Tra queste intuizioni, alcune si sono rivelate fondamentali per il nostro percorso evolutivo. L’osservazione delle stelle e dei cicli lunari, ad esempio, rappresenta una delle prime forme di scienza. Tuttavia, dietro questi progressi, si nascondono dettagli che rivelano come le donne abbiano giocato un ruolo cruciale nelle prime scoperte umane, dando un contributo spesso ignorato o sottovalutato.
Un elemento simbolico di questa evoluzione è un antico osso di babbuino, risalente a circa 43 mila anni fa, inciso con tacche che sembrano rappresentare un primo tentativo di calcolo. La scoperta di questo manufatto, avvenuta nell’Africa australe, apre un affascinante squarcio sulle origini del pensiero scientifico umano. Tuttavia, la vera storia che questo oggetto racconta non riguarda solo il progresso tecnico, ma anche una profonda connessione culturale con il mondo naturale.
La presenza di tacche incise sull’osso è stata interpretata come un calendario primitivo, probabilmente utilizzato per contare i giorni del ciclo lunare. Questo indizio, collegato alle pratiche dei moderni San (Boscimani) che ancora oggi usano strumenti simili, suggerisce che si trattasse di uno strumento ideato per seguire i ritmi lunari e mestruali. È qui che emerge un dettaglio sorprendente: l’inventore di questa forma di “astronomia” potrebbe essere stata una donna.
Astronomia, l’origine della scienza: il ruolo delle donne
Questa teoria si basa sulla probabile connessione tra le fasi lunari e i cicli mestruali femminili. I segni sull’osso, spesso accompagnati da pigmenti rossi, rafforzano l’ipotesi che il loro significato fosse legato al sangue e alla fertilità. L’antropologia, in questo contesto, ci offre un ponte tra passato e presente, rivelando come una scoperta femminile abbia avviato una tradizione di osservazione astronomica che ci accompagna ancora oggi.
Non è la prima volta che si ipotizza che le donne abbiano avuto un ruolo centrale nell’evoluzione della nostra specie. La scoperta della fascia per neonati, attribuita a un’antenata australopiteca di tre milioni di anni fa, rappresenta un altro esempio di come l’ingegno femminile abbia cambiato il corso della storia. Questo semplice strumento ha consentito ai neonati umani di sopravvivere nonostante la loro vulnerabilità, dando impulso allo sviluppo del cervello umano e delle capacità cognitive che ci contraddistinguono.
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Dal passato alle stelle: cosa bisogna sapere
Le implicazioni di queste invenzioni non si limitano alla sopravvivenza fisica, ma si estendono alla nascita della curiosità scientifica. L’incisione di tacche su un osso, la creazione di calendari primitivi e l’osservazione delle stelle dimostrano come la nostra mente abbia cercato, fin dall’inizio, di comprendere il mondo oltre il tangibile. Questo approccio esplorativo ci ha portato a sviluppare strumenti sempre più avanzati, come telescopi orbitali, capaci di sondare i confini dell’universo. Tuttavia, come suggerisce il fisico teorico Tullio Regge, la nostra capacità di comprendere il cosmo potrebbe avere dei limiti.
Essendo frutto dell’evoluzione nella savana africana, il nostro cervello è stato progettato per la sopravvivenza, non per svelare tutti i segreti dell’universo. Nonostante ciò, l’impatto delle intuizioni primitive rimane straordinario. Quelle antiche osservazioni, nate forse da esigenze quotidiane e pratiche, hanno gettato le basi per la scienza moderna. Se un osso inciso ha rappresentato l’inizio della nostra esplorazione del cosmo, oggi l’umanità continua quel viaggio, guidata dalla stessa curiosità che spinse una donna preistorica a contare le fasi lunari.