Alieni, si nascondono proprio qui | Prediligono gli ambienti ghiacciati: ora la NASA sta indagando questi pianeti
![Rappresentazione di due alieni (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it](https://www.aerospacecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Rappresentazione-di-due-alieni-che-osservano-la-Terra-Depositphotos-foto-www.aerospacecue.it_-1-1024x592.jpg)
Rappresentazione di due alieni (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Gli scienziati sospettano che la vita aliena possa nascondersi negli oceani sotto i ghiacci di questi luoghi lontani.
L’idea che gli alieni possano esistere là fuori ha sempre fatto sognare l’umanità. C’è chi li immagina come esseri intelligenti, magari con tecnologie avanzatissime, e chi invece pensa a forme di vita più semplici, magari batteri o microrganismi nascosti nei meandri dell’universo. Ma dove potrebbero trovarsi? Beh, l’acqua è sempre stata considerata un elemento chiave per la vita, quindi i ricercatori hanno iniziato a guardare proprio ai mondi dove questa potrebbe esserci, magari sotto strati di ghiaccio spesso chilometri.
E sì, i luoghi gelidi, che un tempo sembravano completamente inospitali, oggi sono tra i candidati più interessanti nella caccia alla vita aliena. Qui sulla Terra, in posti estremi come le profondità marine o sotto i ghiacci dell’Antartide, esistono organismi che riescono a sopravvivere nonostante il freddo e la pressione schiacciante.
Se ce la fanno qui, perché non su un altro pianeta o luna con condizioni simili? Ecco perché gli scienziati stanno puntando sempre di più su questi ambienti ghiacciati nello spazio. Ma c’è un problema. Anche se riuscissimo a inviare una sonda abbastanza sofisticata da raccogliere campioni, resta una grossa difficoltà: come arrivare davvero là dove la vita potrebbe esistere?
Le croste di ghiaccio sono uno scudo naturale, e non basta raccogliere qualche goccia d’acqua in superficie per dire se sotto c’è qualcosa di vivo. Bisogna trovare un modo per superare queste barriere e guardare più in profondità: e si stanno facendo passi avanti in questo senso.
Le difficoltà nella ricerca di vita aliena
Un recente studio ha sollevato un altro ostacolo che potrebbe rendere ancora più complicata la ricerca di esseri viventi extraterrestri. Secondo gli scienziati, negli oceani di lune come Encelado (Luna di Saturno), l’acqua non si comporterebbe come quella terrestre. Potrebbero esistere strati separati che impediscono ai materiali di mescolarsi, un po’ come succede con l’olio e l’acqua in un bicchiere. Questo significherebbe che eventuali segni di vita rimarrebbero intrappolati nei fondali senza mai arrivare alla superficie, dove le nostre sonde potrebbero rilevarli.
Se questa teoria fosse corretta, gli indizi biologici – batteri, molecole organiche o qualsiasi altra cosa – resterebbero bloccati nelle profondità marine per centinaia o addirittura migliaia di anni, senza mai emergere. In pratica, potremmo trovarci a studiare un oceano pieno di vita senza poterlo dimostrare, perché tutto il “bello” resterebbe nascosto sotto strati d’acqua inaccessibili. Una beffa cosmica, insomma.
![Encelado (ESA foto)](https://www.aerospacecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Encelado-ESA-foto.jpg)
Le nuove strategie della NASA
Per aggirare questo problema, la NASA sta lavorando a nuove strategie. Tra i progetti più interessanti c’è EELS (Exobiology Extant Life Surveyor), un robot a forma di serpente progettato per infilarsi tra le crepe della superficie ghiacciata di Encelado e scendere sempre più giù, fino a raggiungere le zone dove la vita potrebbe davvero nascondersi.
Se gli scienziati hanno ragione, per trovare alieni non basta raccogliere campioni d’acqua superficiali. Serviranno missioni più audaci, strumenti capaci di superare le barriere naturali degli oceani alieni e robot in grado di esplorare le profondità. Solo allora potremo scoprire se, in qualche angolo remoto del nostro sistema solare, la vita sta prosperando nell’oscurità, lontano dagli occhi curiosi dell’umanità.