Stazione Spaziale Internazionale, così non l’avete mai vista prima d’ora | Come ci sia riuscita non è possibile comprenderlo – FOTO
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La Stazione Spaziale Internazionale (ESA foto) - www.aerospacecue.it
Un’immagine unica e difficilmente ripetibile della Stazione Spaziale Internazionale. Ecco cosa sono stati capaci di immortalarla
La Stazione Spaziale Internazionale figura come una sorta di laboratorio ‘fluttuante’, che orbita attorno alla nostra Terra. Si tratta della concretizzazione di un ambizioso progetto, nato grazie alla collaborazione di cinque differenti agenzie spaziali del mondo.
In particolare, a rientrare nel programma sono la NASA (Stati Uniti d’America), la RKA (Russia), l’ESA (Europa), la JAXA (Giappone) e la CSA-ASC (Canada). A loro si deve la costruzione della Stazione, avviata a partire dal 1998 e non ancora definitivamente ultimata.
Il primo insediamento di un equipaggio di astronauti risale al 2000; era il 20 novembre e la missione Expedition 1 comportò il lancio dei primi moduli – nonché dei primi uomini – direttamente sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il 2031 rappresenterà, con tutta probabilità, la fase terminale della vita del laboratorio, che nello stesso anno verrà dismesso mediante un rientro controllato nell’atmosfera.
La SSI rappresenta uno strumento prolifico mediante cui compiere ricerche ed approfondimenti non solo per quanto concerne l’ambito aerospaziale ed astronomico, ma anche relativamente a tematiche d’interesse e sensibilità comune, per l’intera comunità mondiale, quali salute, cambiamento climatico e tutela ambientale, solo per citarne alcune.
Due astronauti bloccati a bordo
Nella Stazione Spaziale Internazionale sono stati recentemente eseguiti numerosi esperimenti ed approfondimenti, sia dall’interno, sia effettuando delle vere e proprie ‘passeggiate spaziali’. Questo perché due astronauti NASA, Suni Williams e Butch Wilmore, sono rimasti bloccati ormai già da svariati mesi all’interno della SSI, causa guasto sopraggiunto nella navicella Starliner, utilizzata per il ‘rimpatrio’ degli astronauti stessi.
L’immagine delle loro passeggiate è stata catturata dall’astrofotografa e scienziata presso l’Università di Oxford Charline Giroud, la cui posizione distava circa 400 km in basso rispetto all’effettiva localizzazione della Stazione Spaziale Internazionale; in altre parole, la sfida di immortalare i due astronauti ad una distanza così dilatata sarebbe apparsa decisamente difficoltosa, ma la particolare abilità della Giroud le ha permesso di eseguire la cattura, garantendo un documento straordinario a vantaggio dell’intera comunità scientifica – e non solo -.
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La straordinaria cattura
L’astrofotografa, intervistata a riguardo da alcuni giornali, ha spiegato come stia svolgendo la sua attività in modo totalmente amatoriale, ma la passione e la determinazione nell’osservazione della SSI le hanno concesso di perseguire un vero e proprio sogno, per l’appunto la cattura. La stessa è avvenuta il 30 gennaio 2025, mantenendo sotto controllo l’Extravehicular Activity dei due astronauti, nell’esatto momento in cui la Stazione Spaziale Internazionale sorvolava il Regno Unito, dove Charline Giroud si trovava.
D’altro canto, la passeggiata spaziale si è rivelata profondamente fruttuosa per Williams e Wilmore, che sono riusciti a raccogliere campioni biologici direttamente dalle prese d’aria dei propri sistemi di supporto vitale, utili per ottenere ulteriori informazioni nell’ambito di una ricerca che si sta occupando dei microrganismi in grado di sopravvivere anche all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale.