Asteroide verso la Terra, ora scende in campo anche l’ONU | È questione di sopravvivenza: agire prima che finisca il mondo
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Illustrazione di un asteroide in caduta verso la Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un asteroide minaccia la Terra; in meno di una decade il nostro pianeta potrebbe essere colpito. L’ONU valuta una strategia di contrasto
Gli asteroidi sono corpi usualmente rocciosi contraddistinti da piccole dimensioni. Gli stessi sono situati in diverse zone del Sistema Solare; in prevalenza sono situati nella fascia compresa fra l’orbita di Marte e di Giove, nota, non a caso, come fascia principale degli asteroidi.
La loro prima osservazione risale addirittura al 1800, quando gli astronomi si trovavano impegnati nella ricerca di un ipotetico pianeta, che fosse compreso proprio fra le due orbite. Con loro grande sorpresa, si imbatterono in quelli che – anche considerando la non eccezionale precisione dei telescopi dell’epoca – figuravano come elementi capaci di emettere luce, per questo inizialmente paragonati alle stelle.
Il rischio rappresentato dagli asteroidi risiede nella possibilità di un impatto astronomico. Con questo termine s’intende la collisione di un corpo direttamente sul pianeta Terra. Un evento raro, ma non impossibile, che può portare dietro a sé conseguenze differenti in base ai numerosi fattori in gioco.
Tra questi influiscono la dimensione, la traiettoria, ma soprattutto il punto in cui l’impatto avviene. Se ad esseri interessati sono mari o oceani, come accade più frequentemente, c’è la possibilità di generare un vero e proprio tsunami, ma si tratta di una probabilità remota. La situazione risulta essere più delicata se parliamo, invece, di schianti sulla terraferma.
La valutazione dei rischi
Alcune delle agenzie spaziali più autorevoli del globo, tra cui la NASA e l’ESA, hanno stimato che nel dicembre 2032 l’asteroide 2024 YR4 raggiungerà una distanza pari a 106.200 km dalla Terra, indicando una possibilità d’impatto pari al 2,3% direttamente sul globo – parliamo di una probabilità di collisione corrispondente a 1 su 43. Per il calcolo dei livelli di rischio è stata presa in considerazione la scala Torino, suddivisa in 10 livelli distinti, in base a cui le Nazioni Unite si attivano per disposizioni in termini di protocolli d’azione volti alla difesa planetaria nel caso in cui si raggiungano determinati livelli. Allo stato attuale, la minaccia rappresentata da 2024 YR4 si attesta sul terzo scalino della graduatoria.
Come funziona la strategia planetarie messa in atto? Questa si basa prevalentemente sull’osservazione dell’asteroide, in modo da confermarne o smentirne la probabilità d’impatto precedentemente stimata. Ad occuparsi del monitoraggio attivo del corpo, comprendente tutte le eventuali variazioni di traiettoria, sono stati incaricati l’IAWN (International Asteroid Warning Network) e lo SMPAG (Space Mission Planning Advisory Group), il cui operato viene coordinato per conto della stessa ONU.
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La strategia preventiva
Il compito delle organizzazioni passa anche attraverso la messa in atto di una chiara strategia volta ad offrire sostegno direttamente ai governi dell’intera comunità mondiale, soprattutto per quanto concerne il calcolo delle probabilità di rischio, le potenziali conseguenze della caduta di un asteroide, oltre che un piano ben preciso atto alla prevenzione di danni di grossa portata. La SMPAG si è riunita durante le scorse settimane, più precisamente alla fine di gennaio, in una riunione che ha consegnato un risultato significativo: le probabilità di schianto, attualmente, si attestano su livelli bassi.
Secondo il comunicato emesso dallo stesso gruppo consultivo, infatti, il monitoraggio continuerà costantemente, ma al momento la trascurabile possibilità non può rendere necessario adottare preventivi specifici procedimenti. Le misure di contenimento, intanto, continuano ad essere in fase di studio: attualmente si sta valutando di ricorrere ad impattatori cinetici, che permetterebbero di colpire l’asteroide attraverso lo scaglio di un oggetto che possa rallentarne la traiettoria, ma parliamo pur sempre di una contromisura adottabile esclusivamente nei casi di rischio più elevato, finora ancora non giudicata necessaria.