Euclid ha scoperto un anello di Einstein perfetto nella galassia NGC 6505: una straordinaria lente gravitazionale mai osservata prima.
Il cosmo è da sempre un laboratorio naturale per testare le teorie fisiche più avanzate. Tra i fenomeni più incredibili c’è l’effetto lente gravitazionale, una sorta di “specchio cosmico” che distorce la luce delle galassie lontane grazie alla gravità di oggetti massicci in primo piano. Einstein l’aveva previsto più di un secolo fa con la sua relatività generale, ma oggi lo vediamo davvero, grazie ai telescopi spaziali.
Osservare questi effetti da Terra è complicato: l’atmosfera ci mette lo zampino e le immagini risultano meno nitide. Ecco perché missioni come Hubble e James Webb hanno fatto la differenza, rivelando dettagli mai visti prima.
Ora, però, c’è un nuovo protagonista in gioco: Euclid, il telescopio spaziale dell’ESA, progettato per studiare la materia oscura e l’energia oscura, due delle più grandi incognite della cosmologia. La sua capacità di scattare immagini super dettagliate gli permette di catturare fenomeni come le lenti gravitazionali con una chiarezza senza precedenti.
E proprio Euclid ha segnato un colpaccio: ha trovato una lente gravitazionale completa in una galassia chiamata NGC 6505, che si trova a z = 0,042. In pratica, ha immortalato un vero e proprio anello di Einstein, un cerchio perfetto di luce deformata da una galassia in primo piano.
L’oggetto in questione è stato individuato grazie ai sensori avanzati di Euclid, in particolare le sue camere VIS e NISP, che coprono lo spettro visibile e l’infrarosso. Per confermare il tutto, gli scienziati hanno sfruttato anche le osservazioni dello Keck Cosmic Web Imager (KCWI), uno strumento potentissimo che analizza la luce con una precisione pazzesca.
Ma veniamo ai dettagli: la galassia che fa da lente, NGC 6505, ha una dispersione di velocità di 303 ± 15 km/s (che in parole povere indica la distribuzione delle velocità delle stelle al suo interno). La galassia che sta dietro, invece, si trova a z = 0,406, quindi molto più lontana. Grazie a questi dati, gli scienziati hanno anche potuto stimare quanta materia oscura c’è all’interno dell’anello di Einstein: circa l’11,1%, con un margine di errore di ±5,4%.
Questa scoperta è davvero un punto di svolta. È il primo esempio di lente gravitazionale forte individuato da Euclid ed è anche la prima volta che un anello di Einstein viene trovato in un oggetto della famiglia NGC. Ma non è tutto: analizzando la massa della galassia, i ricercatori hanno ottenuto nuovi dati sulla funzione iniziale di massa stellare (IMF), scoprendo che le stelle al suo interno sono più massicce del previsto.
E la parte più entusiasmante? Questo è solo l’inizio. Gli astronomi stimano che Euclid troverà almeno 100.000 nuove lenti gravitazionali nel corso della sua missione. Un numero impressionante, che aiuterà a svelare i misteri della struttura e dell’evoluzione dell’universo su scale mai studiate prima. Se questo è solo il primo colpo, chissà cosa ci riserverà il futuro!