Se Bennu colpisse la Terra, il clima cambierebbe per sempre: ecco gli esiti della simulazione e le conseguenze dello schianto.
L’idea di un asteroide in rotta di collisione con la Terra è roba da film, ma la storia del nostro pianeta racconta che non è solo fantascienza. Il famoso impatto di Chicxulub, avvenuto 66 milioni di anni fa, ha spazzato via i dinosauri e cambiato completamente il corso della vita. E se qualcosa di simile dovesse succedere ancora? Gli scienziati si stanno ponendo questa domanda da tempo, cercando di capire quanto siamo davvero al sicuro.
Lo spazio è una giungla piena di rocce vaganti, molte delle quali potrebbero un giorno incrociare il nostro cammino. Alcune sono monitorate costantemente, altre potrebbero passare inosservate fino all’ultimo momento. Il vero problema? Anche un impatto con un asteroide di dimensioni modeste potrebbe avere conseguenze devastanti, non solo sul luogo dell’impatto, ma su tutto il pianeta.
Uno degli oggetti celesti più osservati negli ultimi anni è Bennu, un asteroide grande circa 500 metri, che è stato protagonista di una missione spaziale della NASA. Gli scienziati hanno calcolato che esiste una remota possibilità che, nel 2182, Bennu possa entrare in collisione con la Terra. Le probabilità sono bassissime, si parla di 1 su 2.700, ma non sono pari a zero. E se succedesse davvero?
Per rispondere a questa domanda, un gruppo di ricercatori della Pusan National University, in Corea del Sud, ha realizzato delle simulazioni super dettagliate per capire quali sarebbero le conseguenze di un impatto. E i risultati non sono per niente rassicuranti: un evento del genere potrebbe avere effetti globali sul clima e sugli ecosistemi, con ripercussioni che durerebbero decenni.
Secondo i modelli, l’impatto di Bennu solleverebbe nell’atmosfera tra 100 e 400 milioni di tonnellate di polveri, creando una sorta di schermo opaco che bloccherebbe parte della luce solare. Il risultato? Un brusco abbassamento delle temperature, con un calo medio di circa 4°C su tutto il pianeta. E non finisce qui: anche le precipitazioni si ridurrebbero di circa il 15%, rendendo molte regioni più aride e inospitali.
Un altro effetto preoccupante sarebbe la distruzione di oltre il 30% dello strato di ozono, esponendo la Terra a una dose maggiore di raggi UV nocivi. Gli ecosistemi ne risentirebbero pesantemente: la vegetazione, sia terrestre che marina, subirebbe un crollo della fotosintesi fino al 30%, mettendo a rischio l’intera catena alimentare e creando problemi enormi alla sicurezza alimentare globale.
Nonostante lo scenario da incubo, le simulazioni hanno rivelato un dettaglio curioso: mentre molte piante soffrirebbero per l’oscurità e il freddo, alcune alghe oceaniche potrebbero adattarsi e persino prosperare. Sembra che le polveri sollevate dall’impatto rilascerebbero nutrienti preziosi, in particolare ferro, che favorirebbero la crescita di questi organismi. Alcune specie di fitoplancton, base della catena alimentare marina, potrebbero riprendersi in pochi mesi, creando una nuova fonte di cibo per gli ecosistemi marini.
I ricercatori sottolineano che eventi del genere non sono poi così rari nella storia della Terra. Si stima che asteroidi di dimensioni simili a Bennu abbiano colpito il pianeta circa ogni 100-200 mila anni, il che significa che i nostri antenati potrebbero aver vissuto qualcosa di simile in passato. Anche se l’ipotesi di un impatto nel 2182 resta poco probabile, questi studi ci aiutano a capire quanto sia fragile l’equilibrio del nostro pianeta e quanto sia importante essere preparati.