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Marte, la perseveranza è una virtù | Grazie a questi campioni la conoscenza del Pianeta Rosso è cambiata: teorie stravolte

La superficie di Marte (NASA)

La superficie di Marte (NASA foto) - www.aerospacecue.it

La raccolta di un campione mai individuato prima d’ora ha alimentato l’attenzione degli studiosi. In che modo la scoperta influirà sugli approfondimenti relativi al pianeta rosso?

Il quarto pianeta del Sistema Solare è Marte, è conosciuto anche come ‘pianeta rosso’. Ma sapete perché? L’etimologia del suo soprannome è da attribuire al caratteristico colore che, per l’appunto, si avvicina a toni rossi, derivanti dalla presenza abbondante di ossido di ferro nella regolite marziana.

Si tratta di un pianeta da sempre capace di attirare in modo particolare l’attenzione dell’uomo. L’ipotesi più volte formulata da esperti nell’ambito è che per via delle sue condizioni ambientali – simili a quelle del nostro pianeta se rapportate agli altri corpi del Sistema Solare – possa ospitare vita sulla propria superficie.

La sua atmosfera presenta una pressione media che si attesta su circa 6,1 millibar, con picchi al ribasso nelle zone più elevate e repentini aumenti in presenza di depressioni del territorio. E’ prevalentemente composta da anidride carbonica ed è frequentemente soggetta a venti particolarmente violenti, capaci di generare tempeste di sabbia.

Anche a livello morfologico, specie sotto certi aspetti, Marte presenta più di qualche punto in comune rispetto alla geologia terrestre. Il territorio è formato da elementi particolarmente variabili tra loro: vallate, monti e bacini, ma anche altopiani, specie nell’area meridionale del pianeta, e aree vulcaniche, che si concentrano maggiormente nell’emisfero settentrionale.

Enormi progressi nell’ambito delle missioni marziane

NASA Curiosity e NASA Perseverance sono due rover dell’agenzia spaziale statunitense capaci di raggiungere zone finora inesplorate del pianeta rosso. L’atteso conseguimento rientra nell’ambito di due distinte missioni che i rover stanno portando a compimento – rispettivamente MSL e Mars 2020 -.

Il rilevamento più straordinario ed inedito è da attribuire al NASA Perseverance, capace di raccogliere numerosi dati inviando in tempo reale le immagini mediante le telecamere di bordo e non solo. Il rover è, infatti, riuscito ad individuare diversi campioni, fondamentali per il perseguimento della missione Mars Sample Return.

Rover NASA Perseverance (Jet Propulsion Laboratory)
Rover NASA Perseverance (Jet Propulsion Laboratory foto) – www.aerospacecue.it

L’origine, le dimensioni e i futuri approfondimenti

In particolare, al 26° raccolto è stato attribuito il nominativo ‘Silver Mountain‘, capace di attirare più degli altri l’attenzione degli studiosi, data la struttura e le caratteristiche uniche, che si discostano rispetto ai precedenti rinvenimenti. Lo scorso 28 gennaio il NASA Perseverance ha raccolto tale campione, poi inserito in una provetta e sigillato, in modo tale da rimanere esattamente come al momento del ritrovamento per eventuali future analisi; si è trattato del primo prelevamento effettuato nel 2025 dal rover, in un’area della superficie marziana denominata Witch Hazel Hill.

Il campione misura circa 2,91 cm, presentando una dimensione mediamente inferiore rispetto ai ‘fratelli’ precedentemente raccolti, ma la NASA non ha ancora diffuso ulteriori caratteristiche riguardanti l’origine dello stesso. Attualmente NASA Perseverance ha percorso circa 32,76 km e presenta a disposizione ancora 12 provette delle 38 di cui era stato dotato per la raccolta dei campioni.