Spazio, ci hanno sempre spiato | Chi sostiene che sia partito tutto da pochi anni si sbaglia di grosso: lo hanno da oltre 50 anni
![Illustrazione di un satellite che invia dati (Depositphotos foto)](https://www.aerospacecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Illustrazione-di-un-satellite-che-invia-dati-Depositphotos-foto-1024x592.jpg)
Illustrazione di un satellite che invia dati (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Se pensi che lo spionaggio spaziale sia roba recente, ti stai sbagliando di grosso: ci osservano da più di mezzo secolo.
Da quando l’uomo ha imparato a sollevare lo sguardo oltre le stelle, la curiosità per l’ignoto si è sempre intrecciata con un altro bisogno… meno nobile: quello di controllare. Oggi ci sembra normale parlare di satelliti e tecnologie di sorveglianza che scrutano ogni angolo del pianeta, ma la verità è che questa storia non è affatto nuova. Anzi, è iniziata molto prima di quanto molti immaginano.
Tempo fa tanti occhi elettronici silenziosi furono piazzati sopra le nostre teste. I satelliti spia divennero strumenti fondamentali per raccogliere informazioni senza mai dover invadere fisicamente il territorio. E la cosa più sorprendente? La gente comune non ne aveva la minima idea.
Oggi siamo immersi in un mondo dove la sorveglianza elettronica è ovunque, dai droni alle telecamere stradali. Ma il controllo dall’alto, quello che avviene fuori dalla nostra vista, ha radici molto più antiche. Eppure, ci siamo così abituati all’idea di essere osservati che quasi non ci facciamo più caso. Solo che questa storia non è iniziata ieri.
C’è chi pensa che l’era dello spionaggio satellitare sia esplosa solo con l’avvento delle nuove tecnologie digitali e la corsa allo spazio tra le potenze mondiali. In realtà, questa attività andava già a pieno ritmo più di cinquant’anni fa. Mentre il pubblico immaginava lo spazio come il futuro dell’esplorazione, i governi lo vedevano come il futuro del controllo.
Un segreto tenuto nascosto per oltre mezzo secolo
Per più di cinquant’anni, uno dei programmi di spionaggio dallo spazio più sofisticati del pianeta è rimasto sepolto sotto strati di segretezza. Si chiama Parcae, e solo di recente il governo americano ha ammesso la sua esistenza. È stato nel luglio del 2023, durante la celebrazione dei 100 anni del Naval Research Laboratory a Washington, che il National Reconnaissance Office (NRO) ha finalmente tirato fuori un documento—sì, una sola pagina—che conferma tutto.
Parcae fu progettato per diventare il sistema di intelligence elettronica orbitante più avanzato mai realizzato. Doveva colmare le lacune nella sorveglianza marittima globale degli USA, offrendo una risposta rapida e precisa in un periodo in cui qualsiasi errore di valutazione poteva… beh, finire male. Molto male.
![Satellite spia (Depositphotos foto)](https://www.aerospacecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Satellite-spia-Depositphotos-foto.jpg)
Come Parcae ha riscritto le regole del gioco
Parcae non è apparso dal nulla. Era il frutto di anni di evoluzione tecnologica. Il primo passo? Il satellite GRAB, lanciato nel 1960, il primo satellite spia del mondo, nascosto dietro la facciata di un esperimento scientifico. Poi è arrivato il programma Poppy, che ha perfezionato la capacità di localizzare le emissioni radar sovietiche. Ma quando, negli anni ’70, la Marina sovietica cominciò a espandersi con i suoi incrociatori nucleari classe Kirov, gli Stati Uniti si resero conto che avevano bisogno di qualcosa di molto più sofisticato.
Il primo lancio di Parcae avvenne nel 1976 e fu una vera e propria rivoluzione. I satelliti funzionavano in gruppi di tre—un richiamo alle tre Parche della mitologia romana—e usavano orologi super precisi per triangolare le emissioni radar delle navi sovietiche. Questo sistema permise alla Marina americana di monitorare i movimenti nemici con una precisione mai vista prima. Un vantaggio non da poco durante la Guerra Fredda.