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Astronauti di ritorno dallo spazio: il corpo umano cambia anche dopo brevi missioni

Astronauta in orbita (Depositphotos foto)

Astronauta in orbita (Depositphotos foto) -www.aerospacecue.it

Anche brevi viaggi nello spazio possono provocare cambiamenti significativi nel corpo umano: lo rivela uno studio italiano.

Negli ultimi anni, viaggiare nello spazio non è più roba da pochi eletti con anni di addestramento alle spalle. Ora, chiunque – o quasi – può sperimentare cosa significa fluttuare in assenza di gravità, grazie ai voli spaziali commerciali che stanno diventando sempre più comuni. Ma c’è un problema: molti di questi nuovi “turisti spaziali” potrebbero salire a bordo senza la preparazione necessaria per affrontare un ambiente così estremo.

E questo fa sorgere una domanda importante: come reagisce il nostro corpo a queste esperienze, anche se durano solo poco tempo? Gli scienziati, ovviamente, non sono rimasti a guardare. Da anni cercano di capire come la microgravità influenzi il nostro organismo. Hanno studiato ormoni, sistema immunitario, reazioni infiammatorie… insomma, un po’ di tutto.

Ma c’è un però: la maggior parte di questi studi si è basata su simulazioni fatte a terra o su esperimenti in laboratorio. Non è proprio la stessa cosa di un vero viaggio nello spazio, no? Adesso che sempre più persone stanno effettivamente volando nello spazio – anche solo per una manciata di minuti – diventa fondamentale capire cosa succede davvero al nostro corpo.

E non parliamo solo degli astronauti super preparati, ma anche di chi decide di vivere questa avventura senza un allenamento specifico. Il rischio è che queste missioni, per quanto brevi, possano avere effetti imprevisti sulla salute. Per fortuna, un nuovo studio italiano ha cercato di fare un po’ di luce su questa questione.

Uno studio italiano svela cosa succede dopo un volo suborbitale

Un team di ricercatori dell’Università di Padova e del CNR di Milano, capitanato dal professor Gerardo Bosco e dalla professoressa Simona Mrakic-Sposta, ha monitorato tre piloti italiani che hanno partecipato al volo suborbitale commerciale Galaxy 01. Nonostante il volo sia durato solo circa un’ora, i risultati sono stati sorprendentemente chiari: il corpo reagisce, eccome, anche in così poco tempo.

Attraverso semplici prelievi di saliva – sì, avete letto bene, saliva – i ricercatori hanno notato un drastico calo dei livelli di dopamina, quella sostanza che regola il movimento e le emozioni. Allo stesso tempo, è aumentata la presenza di BDNF (brain-derived neurotrophic factor), una proteina fondamentale per le cellule nervose, e i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, sono schizzati verso l’alto. Insomma, anche un volo di breve durata può scatenare una forte risposta allo stress nel nostro organismo.

Astronauta nello spazio (Pixabay foto)
Astronauta nello spazio (Pixabay foto) -www.aerospacecue.it

Stress ossidativo e possibili conseguenze per i futuri viaggiatori spaziali

Ma non è tutto. Oltre agli effetti su cervello e ormoni, lo studio ha messo in luce un altro dettaglio interessante – e un po’ preoccupante. Il volo ha ridotto i livelli delle sostanze che normalmente ci proteggono dai radicali liberi, quei famosi “nemici” delle nostre cellule. Questo significa che il corpo si trova in uno stato di stress ossidativo, che, se ripetuto o prolungato, potrebbe causare danni seri, sia a livello fisico che mentale.

Anche se lo studio ha coinvolto solo tre persone – tutti uomini, tra l’altro, e più o meno della stessa età – rappresenta un primo passo importante per capire i rischi legati ai viaggi spaziali commerciali. Gli autori sperano che questi dati possano servire da base per futuri studi, soprattutto su missioni più lunghe o ripetute. Perché, alla fine, il turismo spaziale è appena iniziato, e capire come proteggere la salute dei futuri viaggiatori sarà fondamentale.