Una cosa del genere, fino ad ora, non era mai stata avvistata. E’ molto giovane, e sta fornendo un sacco di informazioni.
Immagina un pianeta così giovane che, in confronto, la Terra sembra un’anziana signora con 1.500 volte la sua età. Sembra assurdo, vero? Eppure è proprio quello che gli astronomi hanno scoperto nella Nube del Toro, a circa 430 anni luce da noi. Si chiama TIDYE-1b ed è il pianeta più giovane mai avvistato: ha appena tre milioni di anni, contro i 4,5 miliardi della Terra.
Non è la prima volta che i telescopi catturano pianeti giovani, ma di solito si parla di esemplari con almeno 10 o 40 milioni di anni. Mai, fino a oggi, qualcuno aveva individuato un pianeta praticamente “neonato”. Tutto merito dell’astronomo Madyson Barber e del telescopio TESS della NASA, una vera meraviglia tecnologica che ha reso possibile questa impresa.
Ma cosa rende questa scoperta così unica? Beh, c’è di mezzo un dettaglio tecnico affascinante: di norma, i pianeti giovani sono nascosti da una spessa nube di detriti che circonda le stelle appena nate. Eppure, stavolta qualcosa è andato diversamente. Una deformazione nel disco nebuloso ha permesso di intravedere TIDYE-1b, svelandoci un pezzo di universo che di solito resta celato.
Si tratta di un gigante 11 volte più grande della Terra, ancora incandescente, come la Terra nei primi anni di “vita”, un pianeta incandescente. Insomma, questa è un’occasione unica per gli scienziati di studiare un pianeta ai suoi primissimi passi.
TIDYE-1b non è certo timido: con i suoi 10,7 raggi terrestri, si fa notare! Ma non è solo la sua grandezza a colpire. Questo pianeta è ancora in uno stato di formazione, tanto che il suo calore interno lo rende incandescente, quasi come se fosse una stella. È come se fosse appena uscito dal forno cosmico, pronto per essere studiato dai telescopi più avanzati. La sua casa è la Nube del Toro, una regione ricca di stelle giovani e materiali in formazione.
Un vero e proprio laboratorio naturale per gli astronomi. E qui arriva il colpo di scena: il telescopio TESS è riuscito a catturare questo pianeta nonostante le difficoltà di osservazione dovute al disco nebuloso che lo circondava. Grazie a una deformazione nel disco, forse causata dalla migrazione del pianeta o dalla presenza di un’altra stella vicina, gli scienziati hanno potuto intravedere TIDYE-1b.
Non si tratta solo di curiosità scientifica. Studiare un pianeta così giovane potrebbe rispondere a domande fondamentali sulla formazione dei pianeti in generale, inclusa la nostra Terra. Per esempio, sapere che TIDYE-1b si trova in un sistema con un disco inclinato rispetto alla sua stella è un dettaglio che potrebbe rivelare molto sui processi dinamici che avvengono in queste fasi iniziali.
Ma c’è di più: il metodo di scoperta utilizzato, il cosiddetto “metodo del transito”, è stato fondamentale. Consiste nel rilevare il leggero calo di luce di una stella quando un pianeta passa davanti a essa. Nel caso di TIDYE-1b, però, la situazione era più complicata del solito a causa della nube di detriti. Eppure, grazie a una combinazione di tecnologia avanzata e un pizzico di fortuna, gli astronomi sono riusciti a fare centro.