Supernove, fino ad ora hanno nascosto un segreto terribile | Gli scienziati dovranno riscrivere pagine di trattati: Universo completamente diverso
Le immagini inedite di una supernova hanno contribuito ad accrescere dubbi e teorie per gli scienziati. Sarà possibile risalire all’origine del cosmo?
Cos’è una Supernova? Si tratta dell’ultimo stato del ciclo evolutivo di una stella, che si conclude con una spettacolare esplosione. In questo esatto momento la stella appare più luminosa che mai e la luce che emette perdura addirittura fino a svariati mesi, apparendo splendente anche più di un’intera galassia di stelle.
A seguito della loro esplosione rilasciano un’enorme quantità di energia, provocando un’onda d’urto che rivela effetti particolarmente impattanti anche nell’ambiente circostante. Basti pensare che dopo l’evento, una mastodontica nube di gas e polvere viene espulsa, andandosi a depositare nell’intero spazio. Il fenomeno può dare origine anche a pianeti e stelle.
Le esplosioni sono in grado di dimostrare quanto siano affascinanti i fenomeni che si verificano nel cosmo e lo studio degli stessi permette agli esperti di comprendere meglio le dinamiche e i processi che riguardano l’universo. Il collasso e l’esplosione delle stelle, inoltre, comporta direttamente la formazione di nuovi corpi ed oggetti cosmici maggiormente complessi, come nel caso dei buchi neri.
Osservare una supernova ad occhio nudo all’interno della nostra galassia appare davvero un’impresa. Non a caso gli studiosi usufruiscono di telescopi spaziali specializzati. Nel corso degli ultimi 1000 anni sono state essenzialmente tre le esplosioni verificatesi nella Via Lattea individuabili mediante l’uso del telescopio. E pensate addirittura che la prima mai registrata nella storia risale al 185 a.C. ed è attribuibile alla civiltà cinese.
L’osservazione della Cassiopea A
Grazie al JWST, vale a dire il James Webb Space Telescope è stato possibile catturare immagini del tutto inedite riguardanti la supernova Cassiopea A, o meglio dei suoi resti. Il collasso della stella viene ricordato nell’ambito come una delle esplosioni stellari più giovani, considerando che l’accaduto risale a circa 350 anni fa. Come abbiamo visto le stelle, una volta esaurito il carburante, collassano rilasciando unicamente il loro nucleo, che può tramutarsi anche in buco nero, ed ulteriori detriti di materiale che sono soggetti allo spargimento nello spazio. Le individuazioni effettuate sulla Cassiopea A hanno consentito agli esperti di tratte maggiori comprensioni in merito al fenomeno; sono infatti state scoperte immagini dettagliate dei frammenti di materiale espulso, in movimento ad una velocità che raggiunge addirittura i 10.000 km al secondo.
Ma è stata evidenziata anche la capacità della supernova di catturare luce infrarossa, nonché la presenza sulla stessa di una struttura che parrebbe essere una bolla di gas, formatasi negli istanti antecedenti l’esplosione della stella. La bolla presenta dei fori che hanno condotto gli esperti a riflettere su come il materiale esploso stia producendo il medesimo effetto di un proiettile o di una palla di cannone, perforando gli strati di gas che circondano la supernova. Si tratta di elementi fondamentali per comprendere le forze che agiscono durante lo scoppio della supernova.
I maggiori punti interrogativi
Il quesito su cui gli scienziati si sono prevalentemente concentrati riguarda la potenza delle supernove. Dopo aver effettuato vari test in merito non si è ancora riuscito a comprendere la violenza all’origine dell’onda d’urto conseguente al collasso della stella, che non risulta così veemente da comportare un’esplosione di queste dimensioni. C’è chi ha provato a fornire una spiegazione in merito al fenomeno, puntando la propria attenzione verso i neutrini; l’energia in essi contenuti, al verificarsi di determinate condizioni in termini di temperature e densità, potrebbe attivare l’onda d’urto generando lo scoppio.
L’importanza della Cassiopea A e degli studi ad essa riferiti è tale poiché la supernova rappresenta il perfetto esempio dell’influenza esercitata sull’intero cosmo dai collassi stellari. Perciò gli esperti continueranno ad osservare costantemente la Cassiopea A, prestando eguale attenzione agli altri resti di supernove presenti nella Via Lattea, che risultano essere circa 400, come riportato da Libero Tecnologia. Soltanto analizzando il materiale a disposizione risulterà possibile ottenere informazioni cruciali sulle origini del cosmo.