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Equivoci cosmici: la Tesla di Elon Musk è stata scambiata per un asteroide

Illustrazione della Tesla lanciata nello spazio (Wikipedia SpaceX)

Illustrazione della Tesla lanciata nello spazio (Wikipedia SpaceX FOTO) - www.aerospacecue.it

E’ successo veramente! La famosa auto elettrica, lanciata da Elon Musk nello spazio, è stata scambiata per un asteroide.

Immagina di essere un astronomo e di scoprire quello che pensi sia un nuovo asteroide in avvicinamento alla Terra. Ti senti come un pioniere dello spazio, hai trovato qualcosa che nessuno ha mai visto. E poi… bum! Ti accorgi che non è un masso spaziale, ma una Tesla che vaga nell’universo da sette anni. Surreale, vero? Ma è esattamente quello che è successo con l’oggetto celeste 2018 CN41.

Tutto è iniziato quando un astrofilo, H. A. Guler, ha individuato qualcosa di strano a circa 240mila chilometri dalla Terra. Una scoperta emozionante, tanto che il Minor Planet Center, l’organismo che si occupa di catalogare asteroidi e comete, ha rapidamente battezzato l’oggetto come 2018 CN41. La notizia di un possibile nuovo asteroide near-Earth si è diffusa in un attimo.

E poi, nel giro di appena 24 ore, è arrivata la smentita. L’oggetto misterioso non era un asteroide, ma qualcosa di molto più bizzarro: la Tesla Roadster di Elon Musk, lanciata nello spazio nel 2018 come carico di prova del primo volo del razzo Falcon Heavy. Insomma, l’equivoco spaziale si è risolto rapidamente, ma ha comunque fatto riflettere.

Questo episodio è un mix perfetto di scienza, tecnologia e quella leggera follia che rende questa storia a tratti divertente. Ma lascia anche spazio a un interrogativo: quanto è caotico il nostro controllo dello spazio profondo?

E’ un asteroide quello?

La storia inizia con un telescopio puntato verso l’universo. H. A. Guler, un appassionato di astronomia, ha individuato qualcosa che sembrava un asteroide. L’oggetto era abbastanza vicino alla Terra da essere catalogato come un possibile “near-Earth object”, un termine che fa sempre alzare le orecchie agli scienziati. Il Minor Planet Center non ha perso tempo e ha classificato l’oggetto come 2018 CN41. Ma la festa è durata poco. Gli astronomi, dopo aver calcolato con precisione l’orbita dell’oggetto, si sono accorti che c’era qualcosa che non quadrava. L’orbita era troppo perfetta per essere naturale.

E, sorpresa delle sorprese, coincideva con quella della Tesla Roadster lanciata nello spazio nel 2018. La prima auto elettrica a viaggiare nel vuoto cosmico, accompagnata da un manichino vestito da astronauta, Starman, al volante. Non è la prima volta che accade un malinteso del genere. Negli anni scorsi, anche sonde spaziali come Rosetta e BepiColombo sono state scambiate per asteroidi. Ma questo episodio ha qualcosa di unico, forse perché coinvolge un simbolo della nostra epoca: un’auto, un prodotto che associamo al quotidiano, disperso in un contesto alieno.

Illustrazione del decollo della Falcon Heavy (Wikipedia SpaceX)
Illustrazione del decollo della Falcon Heavy (Wikipedia SpaceX FOTO) – www.aerospacecue.it

Il caos dello spazio profondo

Questo evento ha fatto sorridere molti, ma ha anche acceso una luce su un problema piuttosto serio: lo spazio profondo è un po’ come il Far West. Mentre gli oggetti in orbita bassa terrestre sono tracciati dalla Us Space Force, ciò che si trova oltre quella fascia è lasciato a una sorta di anarchia cosmica. E, con il crescente numero di lanci spaziali, non è raro che veicoli o frammenti vengano scambiati per corpi celesti. L’equivoco della Tesla ha evidenziato anche un’altra questione: la mancanza di trasparenza. Perché nazioni e aziende che lanciano oggetti nello spazio profondo non condividono più informazioni?

Una maggiore collaborazione potrebbe evitare situazioni simili in futuro. Gli scienziati hanno bisogno di sapere cosa c’è là fuori, e non solo per evitare gaffe astronomiche. Nel frattempo, la Tesla di Elon Musk continua il suo viaggio, un promemoria surreale del fatto che stiamo lasciando tracce umane anche dove non c’è nessuno per vederle. Chissà, forse un giorno un’altra civiltà troverà quell’auto e si chiederà che tipo di creatura poteva aver bisogno di un veicolo nello spazio. Fino ad allora, rimarrà un simbolo di quanto possiamo essere visionari, ma anche un po’ caotici