“Ci sono troppi satelliti nello Spazio” | Se continua così bisognerà abbandonare le osservazioni del cielo: non si vedrà più niente
Purtroppo i dati non sono incoraggianti, in cielo ci sono tantissimi satelliti e tra un po’ di tempo la situazione sarà insostenibile.
I satelliti sono fondamentali per la nostra vita quotidiana, dal GPS alla TV, fino al monitoraggio del clima. Ma il loro crescente numero sta creando qualche grattacapo. Con migliaia di satelliti in orbita, e molti altri in arrivo con progetti come Starlink, lo spazio attorno alla Terra sta diventando affollato.
Uno dei problemi principali è la gestione del traffico spaziale. Più satelliti ci sono, maggiore è il rischio di collisioni. Quando due satelliti si scontrano, i detriti che si creano possono danneggiare altri oggetti in orbita, innescando una reazione a catena chiamata “sindrome di Kessler”.
Un’altra questione è l’impatto sulle osservazioni astronomiche. I satelliti, specialmente quelli in orbita bassa, riflettono la luce del Sole e interferiscono con le immagini catturate dai telescopi.
Infine, c’è il tema della sostenibilità. Quando un satellite smette di funzionare, diventa un rifiuto spaziale, e non tutti vengono rimossi in modo sicuro.
Una visione romantica
Nel 1999, Andrea Zanzotto, poeta e pensatore, prendeva spunto dall’esagerazione mediatica sulla cosiddetta “Luna del millennio” per lanciare un messaggio pungente e profetico. Si parlava di una Luna piena al perigeo, più vicina e luminosa del solito, ma Zanzotto, con la sua ironia tagliente, non poteva ignorare la disinformazione che ne seguiva. Ricordava persino Dante per spiegare che la luminosità non cambia, smascherando la bufala millenaristica con la sua consueta eleganza.
Da lì, il poeta si interrogava sul senno umano, paragonandolo a quello di Orlando, perso e irrecuperabile. Secondo lui, la rete emergente, quella che ora ci connette in ogni istante, stava già portando l’umanità a rinunciare al pensiero critico, sostituendo la riflessione con una dipendenza digitale. Una visione amara, forse, ma quanto mai attuale se pensiamo a come la tecnologia domina oggi le nostre vite.
Satelliti, costellazioni e dilemmi
Oggi, la visione di Zanzotto sembra prendere forma nella proliferazione dei satelliti e delle mega-costellazioni come Starlink, il progetto di Elon Musk. Con migliaia di satelliti già in orbita e decine di migliaia in arrivo, il cielo è diventato una rete sempre più affollata. I vantaggi sono chiari: connessione ovunque e nuove possibilità per l’interazione globale. Ma a quale costo? Gli astronomi, ad esempio, si trovano a lottare contro la crescente interferenza dei satelliti che riflettono la luce e disturbano le osservazioni, compromettendo la nostra capacità di esplorare lo spazio profondo.
Il problema però non si ferma qui. La continua sostituzione dei satelliti in orbite basse lascia un’impronta chimica nell’alta atmosfera, un aspetto di cui si parla troppo poco. Che effetti avrà tutto questo sul clima? Ancora non lo sappiamo. Zanzotto ci invitava a resistere al “canto delle sirene digitali” e a pensare alle conseguenze a lungo termine. Forse è arrivato il momento di fermarci, fare una pausa e decidere con maggiore saggezza.