Lanciato per la prima volta il razzo New Glenn di Blue Origin
È partito il razzo New Glenn di Blue Origin: le immagini del lancio e gli aggiornamenti sulla missione, tutti i dettagli.
Da sempre l’uomo punta allo spazio, e ancora oggi i viaggi nello spazio rappresentano degli importanti traguardi per la razza umana. Ma, mentre in passato erano principalmente le grandi aziende governative a lanciare missioni spaziali, oggi le aziende private stanno investendo sul settore. Tra queste, Blue Origin, la compagnia fondata da Jeff Bezos, sta giocando un ruolo di primo piano.
Bezos, oltre ad aver costruito Amazon, il gigante dell’e-commerce, ha dedicato risorse e tempo al suo sogno di un futuro in cui l’umanità possa vivere e lavorare nello spazio.
Blue Origin nasce proprio da questa visione ambiziosa: non solo costruire razzi, ma creare un sistema sostenibile che permetta di utilizzare le risorse extraterrestri per garantire il benessere del nostro pianeta.
Uno dei pilastri del suo progetto è l’introduzione dei razzi riutilizzabili, che permettono di ridurre drasticamente i costi e aumentare la frequenza delle missioni spaziali. Dopo i successi di SpaceX, anche Blue Origin sta abbracciando questa filosofia, e ha progettato il New Glenn per essere riutilizzato più volte in modo da rendere lo spazio accessibile non solo alle grandi agenzie, ma anche a clienti privati e aziende di ogni tipo.
Il primo volo del New Glenn
Nella mattina del 16 gennaio, il razzo New Glenn ha lasciato la rampa di lancio della Cape Canaveral Space Force Station, in Florida. Alle 2:03 (ora locale), il razzo è decollato e, dopo circa 12 minuti, il suo stadio superiore ha raggiunto con successo l’orbita terrestre. La missione, chiamata NG-1, è stata dichiarata un successo, e ha dimostrato l’efficacia del progetto che aprirà la strada a futuri lanci.
Tuttavia, l’attenzione del lancio non era riservata solo sull’orbita. Blue Origin, infatti, ha tentato anche di recuperare il primo stadio del razzo, progettato per essere riutilizzabile. Il booster avrebbe dovuto atterrare su una nave nell’Oceano Atlantico, ma sfortunatamente il tentativo non è riuscito. Nonostante questo, i tecnici dell’azienda si sono detti soddisfatti: “Non abbiamo centrato l’obiettivo, ma ci siamo andati vicini. Abbiamo raccolto tanti dati utili per i prossimi lanci” ha spiegato Ariane Cornell, vicepresidente di Blue Origin, durante il webcast.
Un razzo che punta al futuro
Il New Glenn è un gigante dei cieli, con i suoi 98 metri di altezza e una capacità di trasportare 50 tonnellate di carico in orbita terrestre bassa. Non è solo un razzo progettato per impressionare: è stato pensato per competere direttamente con i collaudati Falcon 9 e Falcon Heavy di SpaceX.
Ma il vero obiettivo del New Glenn è più ampio. Oltre a missioni commerciali, il razzo sarà utilizzato per programmi governativi e militari, oltre a contribuire al progetto Kuiper di Amazon, una rete di satelliti per Internet a banda larga che sfiderà lo Starlink di SpaceX.