Home » Elon Musk, la sua politica mette a rischio i viaggi aerei | Troppa spazzatura nei cieli: “Bisogna agire prima che accada l’irreparabile”

Elon Musk, la sua politica mette a rischio i viaggi aerei | Troppa spazzatura nei cieli: “Bisogna agire prima che accada l’irreparabile”

Elon Musk (Depositphotos)

Elon Musk (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Il progetto del magnate rischia seriamente di generare concreti disagi per le compagnie aeree. Ore di ritardi e passeggeri infuriati. Cosa è accaduto?

Il traffico aereo altro non è che il corrispettivo di quello urbano o stradale, ma trasferito in cielo. Questo termine include, perciò, tutti i movimenti e spostamenti che vengono effettuati da un velivolo in aria. Esattamente come avviene su qualsiasi strada, anche questo tipo di traffico è regolamentato da una serie di norme, in modo da scongiurare la possibilità di malaugurate collisioni o incidenti.

Il punto focale su cui si basa il traffico aereo è rappresentato dall’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale delle Nazioni Unite. Esatto, perché se da un lato ciascuno Stato sovrano possiede un proprio regolamento in merito, vigente nel momento in cui l’aeroplano sorvola quel determinato territorio, in caso di transito sopra acque internazionali, lo stesso velivolo dovrà attenersi a regolamenti generalizzati validi per il mondo intero.

E per quanto riguarda la stretta vigilanza? Esattamente come gli organi di polizia stradale e forze dell’ordine che svolgono simili funzioni, anche per il traffico aereo sono previsti controllori, professionisti costantemente messi alla prova, che si occupano di monitorare costantemente le rotte dei velivoli in cielo, con possibilità di interloquire direttamente con i piloti, il che si rende davvero fondamentale in caso di problemi a bordo.

Garantire la sicurezza, assicurandosi che ciascun aeroplano segua la propria rotta senza entrare in collisione con altri mezzi, coordinando e tenendo sempre sott’occhio radar e sistemi di comunicazione, ma altre coordinare il traffico nei corridoi aerei internazionali, che vengono percorsi da migliaia di voli provenienti da differenti Nazioni quotidianamente, sono solo alcune delle sfide più impegnative che vengono richieste ai soggetti che si occupano di tale ambito.

Una rotta aerea totalmente bloccata. Cosa è successo?

A tal proposito, la compagnia aerea australiana Qantas Airlines ha espresso il proprio malcontento in merito a ripetuti ritardi accumulati relativamente ad una tratta in particolare, che va da Sydney a Johannesburg. I voli hanno subito slittamenti fino a sei ore oltre l’orario di partenza inizialmente stabilito; si potrebbe pensare che il disagio sia stato causato da condizioni metereologiche avverse o malfunzionamenti e problemi nell’apparecchio stesso, nei radar, nelle torri di controllo, ma nulla di ciò corrisponderebbe all’effettiva realtà. Perché la causa dei ritardi è da ricercarsi nella caduta libera di detriti spaziali proprio dai cieli al di sopra dell’Oceano Indiano, area che verrebbe inevitabilmente attraversata dalla tratta che mette in collegamento Sudafrica e Australia.

Ma cosa sono questi detriti? Si tratta di frammenti di razzi di SpaceX, compagnia del tycoon Elon Musk, con la quale il centro operativo della compagnia di volo Qantas si sarebbe già messa in contatto, chiedendo di ‘perfezionare finestre temporali e aree per i rientri dei razzi’, in modo da evitare il verificarsi di nuovi disagi nell’imminente futuro. E’ stata la società australiana a compiere un primo passo, modificando tempestivamente i programmi orari, generando il disappunto dei passeggeri; ma il repentino cambio non si è rivelato comunque efficiente, dato che i disagi sono proseguiti.

Aeroplano della Qantas Airlines (Depositphotos)
Aeroplano della Qantas Airlines (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

L’irremovibile posizione di Elon Musk

Nonostante la problematica, SpaceX non sembra destinata a scendere nemmeno uno scalino nel proprio programma di lanci. In termini di cifre, lo scorso anno la Federal Aviation Administration degli USA ha concordato addirittura 148 operazioni e il numero è destinato a raddoppiare già nel prossimo triennio; in tal modo si riuscirà ad andare incontro alla necessità di Musk di potenziare le sue infrastrutture, generando, di riflesso, un numero di detriti sempre crescente, che potrebbero mettere a rischio ulteriori tratte aeree negli anni a venire.

Se è vero che i frammenti sono progettati per schiantarsi in aree remote, come all’interno degli oceani, è altrettanto provato che queste aree, pur non presentando luoghi abitabili, possono essere zone di transito per imbarcazioni e velivoli. E non è neanche impossibile che gli stessi detriti sforino il perimetro prestabilito, oltre cui non dovrebbero uscire. Lo scrive Fanpage.