Terra, saremo osservati dallo Spazio | Questa volta non c’entrano USA e Cina: lo hanno lanciato dall’Italia
L’Italia calca un palcoscenico di prestigio internazionale nel campo aerospaziale. Il lancio di una tecnologia mai vista prima d’ora
Nel 1957 l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche lanciò lo Sputnik-1, primo satellite artificiale assoluto ad entrare in orbita. Si trattò di un punto di svolta colossale, che portò ad una progressiva ma rapidissima crescita dei lanci, possibile, ovviamente, anche grazie ai numerosi incrementi e sviluppi che hanno riguardato da vicino l’ambito aerospaziale nel corso degli anni a venire.
I satelliti odierni presentano caratteristiche drasticamente mutate rispetto ai primi esemplari, risalenti alla seconda metà degli anni ’50. Hanno raggiunto un peso complessivamente inferiore, il che comporta direttamente un minor consumo di carburante per la loro alimentazione, nonché – grazie alle dimensioni, anch’esse maggiormente pratiche – la possibilità di lanciare contemporaneamente e fornendosi dello stesso razzo anche decine di satelliti differenti.
Ma qual è l’effettivo scopo dei satelliti? Prevalentemente il loro impiego è destinato al telerilevamento e all’osservazione dei fenomeni metereologici. Ovviamente una parte è destinata anche a garantire la navigazione satellitare, ma più in generale possiamo affermare che le loro funzioni non si limitino esclusivamente alle attività sopracitate. In funzione delle stesse i satelliti seguono orbite differenti.
Secondo dati raccolti nel 2022, sono oltre 8.000 i satelliti presenti in orbita. Tra questi, tuttavia, soltanto una parte prosegue la propria attività, mentre il restante spicchio è composto prettamente da detriti spaziali, ossia satelliti dismessi o inutilizzabili poiché danneggiati.
Il lancio satellitare della Planetek
L’industria aerospaziale Planetek Italia ha annunciato, appena qualche giorno fa, di aver condotto con successo il primo lancio della serie satellitare AIX, nell’ambito di un programma che si prefissa di introdurre il concetto di ‘cognitive cloud computing’ anche nell’ambiente spaziale. Il satellite in questione è l’AIX-1p “Caution: Edge Ahead”, a bordo del Transporter 12 del Falcon 9 di SpaceX. Il lancio è avvenuto dal complesso SLC-4E della Vandenberg Space Force Base, California, inaugurando uno strumento del tutto innovativo nell’ambito dell’osservazione del pianeta Terra direttamente dall’ambiente spaziale.
Come rimarcato anche dal ceo di Planetek, Giovanni Sylos Labini, che ha definito la capacità del lancio di porre le basi per un futuro in cui le informazioni saranno inoltrabili al nostro pianeta direttamente dallo spazio. Il progetto AI-eXpress, è importante precisarlo, è stato cofinanziato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea); si tratta di un lancio strettamente legato al programma Terra InCubed, che mediante l’utilizzo di tecnologie quali l’intelligenza artificiale blockchain consente di migliorare determinate caratteristiche dei satelliti, a partire dalla qualità delle immagini e dalla rapidità nelle informazioni che è in grado di consegnare.
Una rivoluzione nell’ambito delle comunicazioni spaziali
L’head dell’ESA&lab division, Giuseppe Borghi, ha spiegato come il lancio non abbia riguardato strettamente un satellite, bensì un sistema integrato ed equipaggiato al fine di fornire un imaging progredito e di elaborare dati fluidamente, mediante l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Il punto focale del progetto è proprio la capacità di far fronte alla richiesta di dati, soddisfacendo le richieste in modo maggiormente efficiente, come mai avvenuto prima d’ora. Il progetto non ha di certo raggiunto il suo culmine con il lancio dell’AIX-1p. Nel corso del 2025 avverranno altri due lanci – già preannunciati – ; si tratta dell’AIX-1, il prossimo maggio, e dell’AIX-1+, a settembre. A riportare la notizia è La Gazzetta del Mezzogiorno.