Arriva la terribile notizia, impensabile fino a qualche anno fa. Il 2024 si conferma l’anno più caldo, e la situazione è tragica.
Il 2024 è terminato da poche settimane, eppure ha già infranto un nuovo record: è passato alla storia come l’anno più caldo mai registrato, e non è un caso. I dati parlano chiaro: la temperatura media globale ha superato i livelli preindustriali di oltre 1,5 gradi per la prima volta, un limite che l’Accordo di Parigi ci aveva avvertito di non oltrepassare. Questo segnale allarmante arriva, purtroppo, dopo 15 mesi consecutivi di temperature record, una serie senza precedenti.
La NASA e il programma europeo Copernicus concordano su un aspetto particolare: siamo davanti a un cambiamento epocale che non può più essere ignorato. Gli effetti del riscaldamento globale sono ovunque e colpiscono chiunque, dalle ondate di calore devastanti agli incendi fuori controllo, e il 2025 dovrà esser el’anno della svolta.
Mentre le temperature salgono, anche gli eventi climatici estremi si intensificano. Incendi, inondazioni e siccità stanno diventando la nuova normalità, come testimoniato dall’Emilia Romagna che, dopo due anni, ancora non riesce a riprendersi del tutto.
Di fronte a questa emergenza, il tempo stringe. Ogni frazione di grado conta, non solo per il pianeta ma anche per le persone che lo abitano. È fondamentale accelerare la transizione verso fonti di energia rinnovabile, ridurre le emissioni di gas serra e rafforzare la cooperazione internazionale. Non ci rimane molto tempo, purtroppo.
Il 2024 ha stabilito un triste primato: è stato ufficialmente l’anno più caldo mai registrato. Le temperature globali hanno superato la soglia critica di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali, un limite che l’Accordo di Parigi aveva posto come obiettivo massimo. Secondo la NASA, le temperature medie annuali sono state di 1,28 gradi sopra la media del trentennio di riferimento 1951-1980. Questo significa che il riscaldamento non è più una previsione futura, ma una realtà già in atto.
Gli esperti puntano il dito contro i gas serra come principale causa di questo aumento termico. La concentrazione di anidride carbonica ha raggiunto livelli mai visti, passando dalle 278 parti per milione dell’epoca preindustriale alle attuali 420. A peggiorare la situazione, fenomeni come El Niño e eventi imprevisti come l’eruzione del vulcano Tonga nel 2022 hanno contribuito ad amplificare gli effetti del cambiamento climatico.
Gli effetti del riscaldamento globale non si limitano a numeri e statistiche: sono visibili e devastanti. Nel 2024, Los Angeles è stata teatro di incendi di proporzioni mai viste, con 10.000 ettari ridotti in cenere in meno di 24 ore. Questi eventi estremi non sono più un’eccezione, ma stanno diventando una tragica routine in molte parti del mondo, compresa l’Italia, che ha vissuto alluvioni e ondate di calore senza precedenti.
Nonostante la gravità della situazione, c’è ancora una finestra di opportunità per intervenire. Come sottolineato dal WWF, il 2025 deve essere l’anno dell’azione concreta: accelerare sulle rinnovabili, ridurre le emissioni e attivare piani nazionali di adattamento sono passi imprescindibili. In Italia, il Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico è ancora fermo nei cassetti del Ministero, ma non possiamo più permetterci ritardi. Il cambiamento climatico non aspetta, e neanche noi possiamo farlo.