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Pianeti, perché si chiamano così? | Non ci crederete, ma tutto dipende dal tavolo: la sorte fa il resto

Pianeti del Sistema Solare (Depositphotos foto)

Pianeti del Sistema Solare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

I nomi dei pianeti, tra tradizione e scienza: un viaggio affascinante nel processo di scelta che racconta miti e astronomia.

L’universo, vasto e affascinante, nasconde non solo segreti scientifici ma anche storie straordinarie dietro i suoi elementi più iconici. Tra stelle, galassie e pianeti, ogni nome assegnato sembra custodire un mistero, una tradizione o un significato profondo. Questi nomi, che possono apparire semplici, sono in realtà frutto di riflessioni complesse e di un sistema di regole che ha radici antiche.

L’assegnazione dei nomi ai corpi celesti è una pratica che attraversa le epoche. Nel tempo, studiosi, astronomi e intere civiltà hanno cercato di catturare l’essenza di un pianeta attraverso la scelta di un nome. Ogni appellativo si carica di simbolismo, richiamando divinità, miti o riferimenti culturali specifici. Il processo non si limita a una semplice scelta casuale, ma segue criteri precisi che si intrecciano con il sapere scientifico e la tradizione.

Spesso, le denominazioni celesti sembrano riportare un ordine in un universo caotico. È affascinante pensare come i nomi, assegnati a distanze così immense, possano avere un legame così stretto con le culture della Terra. L’antico dialogo tra mitologia e scienza si rinnova continuamente, costruendo un ponte tra passato e futuro.

Eppure, ciò che guida queste scelte rimane avvolto in un alone di mistero per molti. Le decisioni non avvengono in modo casuale e, sorprendentemente, coinvolgono più persone e istituzioni di quanto si possa immaginare. La storia dietro questi nomi è altrettanto interessante quanto il processo con cui vengono scelti.

La tradizione nella scelta dei nomi

Dietro ogni nome di pianeta c’è un lavoro di collaborazione che coinvolge esperti provenienti da tutto il mondo. Da oltre un secolo, l’International Astronomical Union (IAU) è l’organizzazione responsabile di attribuire ufficialmente le denominazioni a stelle, pianeti e altri corpi celesti. Fondata nel 1919, questa istituzione ha confermato i nomi già noti per i pianeti del sistema solare, come Marte, Venere e Saturno, e ha stabilito le linee guida per la denominazione delle nuove scoperte.

Oltre a perpetuare tradizioni mitologiche, la IAU si impegna a mantenere un linguaggio universale che sia comprensibile e significativo per gli scienziati di tutto il mondo. Questo metodo permette di creare un equilibrio tra eredità culturale e necessità scientifica, rendendo ogni nome un simbolo riconoscibile in ogni continente.

Esopianeta (Pixabay foto)
Esopianeta (Pixabay foto) – www.aerospacecue.it

Il tavolo delle decisioni: il ruolo della sorte

Quando si parla di nuovi pianeti, la scelta del nome è un processo sorprendentemente democratico. L’IAU si riunisce per discutere le proposte e votare, ma talvolta è il caso o una tradizione particolare a determinare il risultato finale. Per i pianeti del sistema solare, i nomi sono spesso ispirati a divinità mitologiche, mentre per gli esopianeti il criterio cambia. Qui, si utilizzano convenzioni come l’aggiunta di lettere minuscole al nome della stella, o numeri romani, per indicare la loro posizione nel sistema stellare.

Un esempio intrigante è quello del pianeta nano Makemake, il cui nome si ispira alla mitologia dell’Isola di Pasqua, o dei satelliti di Giove, nominati in onore delle amanti di Zeus. Anche per gli esopianeti, regole apparentemente semplici possono raccontare storie complesse, come nel caso di 16 Cygni Bb, il primo pianeta scoperto attorno alla stella 16 Cygni B.