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Spazzatura spaziale, ora inizia ad essere più che un problema | Diverse tragedie sfiorate e l’ultima ha dell’incredibile

Rifiuti spaziali in orbita

Rifiuti spaziali in orbita (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

La spazzatura spaziale comporta non pochi problemi e spesso si sfiorano delle tragedie. Ecco l’ultima che è accaduta.

I rifiuti spaziali, noti anche come detriti orbitali, rappresentano una delle problematiche più gravi e meno conosciute legate all’esplorazione e all’utilizzo dello spazio. Si tratta di frammenti di satelliti, stadi di razzi esauriti, strumenti persi durante le missioni.

Fin dall’inizio dell’era spaziale, con il lancio dello Sputnik 1 nel 1957, l’uomo ha contribuito ad aumentare la quantità di oggetti in orbita attorno alla Terra. Ogni lancio, ogni missione e ogni guasto tecnico ha lasciato una traccia.

Inffati si tratta di pezzi di satelliti obsoleti, parti di razzi mai rientrati nell’atmosfera e detriti creati da incidenti o test militari nello spazio. Con il tempo, questi detriti si sono accumulati, creando un vero e proprio problema.

I rifiuti spaziali costituiscono una minaccia seria per i satelliti attivi, le stazioni spaziali e gli astronauti. Anche un frammento di pochi millimetri, viaggiando a velocità orbitale (circa 28.000 km/h), può causare danni devastanti.

Soluzioni al problema

La consapevolezza del problema dei rifiuti spaziali è cresciuta negli ultimi anni, e molte organizzazioni stanno lavorando per affrontarlo. Tra le soluzioni proposte vi sono lo sviluppo di tecnologie per il recupero dei detriti, come bracci robotici, reti o laser in grado di rimuovere o spingere i rifiuti verso l’atmosfera, dove possono bruciare. Inoltre, si stanno progettando satelliti in grado di autodistruggersi o deorbitare al termine della loro missione.

Un altro aspetto cruciale è la prevenzione. Le nuove norme internazionali incoraggiano la progettazione di satelliti più sostenibili, capaci di ridurre al minimo i detriti prodotti e di garantire un rientro sicuro nell’atmosfera. Inoltre, il coordinamento tra le agenzie spaziali è fondamentale per monitorare i detriti e pianificare le missioni in modo da evitare collisioni.

Astronauta getta rifiuti in orbita
Astronauta getta rifiuti in orbita (Depositphotos FOTO) – www.aerospacecue.it

Cosa è accaduto

Un anello metallico di grandi dimensioni, dal peso di circa 500 kg e con un diametro di 2,5 metri, è precipitato il 30 dicembre 2024 nel villaggio di Mukuku, situato nella contea di Kitui, in Kenya. L’oggetto, descritto dai residenti come “rosso e caldo” al momento del ritrovamento, è ritenuto essere un anello di separazione di un razzo spaziale. Questo tipo di componente è spesso utilizzato per separare le diverse sezioni dei razzi durante il lancio e il raggiungimento delle orbite. Il ritrovamento ha attirato l’attenzione della Kenya Space Agency, che ha immediatamente inviato esperti sul posto per analizzare il detrito.

L’obiettivo principale è stabilire con certezza l’origine del pezzo, che si sospetta possa provenire da un razzo lanciato da una delle principali agenzie spaziali internazionali.  L’incidente ha sollevato nuove preoccupazioni riguardo ai rischi legati ai rifiuti spaziali, specialmente quando questi rientrano nell’atmosfera terrestre e precipitano in aree abitate.